Non perderò neanche un rigo a descrivere la sentenza della Corte Costituzionale come nei mille articoli da voi letti. Vado dritto alle considerazioni. Nei mille articoli letti sulla sentenza della Corte Costituzionale circa i vaccini, non sono riuscito a scorgere nessun giornalista che abbia sottolineato l’aspetto fondamentale di tale vicenda e che ne denuncia l’inaudita gravità. E cioè che il tutto, a torto o a ragione, è avvenuto obbligando il cittadino a rilasciare la responsabilità di eventuali danni subiti dal farmaco sperimenatale che mediaticamente venne descritto come sicuro e già sperimentato, con grave violazione della deontologia da parte del mondo dell’informazione. Ma anche questo non è esatto. E’ molto peggio. In realtà tutto è avvenuto con la incredibile faccia tosta – ad esempio come fatto da Enrico Mentana – del dichiarare che il vaccino non era obbligatorio e dire che tu eri libero di non farlo. E’ vero; ma, nei fatti, obbligato per poter continuare a vivere, lavorare, godere dei diritti umani e costituzionali. Non vorrei vi sfuggisse questa differenza sostanziale. Qui cari lettori, siamo alla incredibile sfacciataggine con cui si vorrebbe narrare che in Italia vi sia stato un obbligo vaccinale e che su questo la Consulta si sia espressa. Le cose non stanno, nei fatti, così.
Essando mancanti gli studi, per legge il farmaco non poteva essetre reso obbligatorio, pratica con la quale lo Stato avrebbe avuto il diritto di obbligare alla somministrazione ma facendosi carico dei risarcimenti e le giuste assistenze sanitarie verso chi, da quel farmaco, avrebbe avuto danni fisici ed effetti avversi. Qui invece siamo stati in presenza di un sistema coercitivo mafioso esercitato dallo Stato che ha reso di fatto “necessario per vivere” un farmaco non obbligatorio in quanto la legge vietava che lo potesse essere a causa della mancanza di studi di fase 3 e di efficacia e sicurezza a supporto. Il tutto realizzato attraverso decreti della Presidenza del Consiglio che, quindi, ha aggirato totalemente il ruolo del parlamento che è l’unico organo sovrano elettivo del nostro Stato. Il parlamento della repubblica non ha mai discusso, emendato e varato una legge sull’obbligo vaccinale di cui si sta parlando. Siamo, in pratica, davanti a una incredibile sfacciataggine con cui si discute della costituzionalità o meno di un qualcosa che non è esistito. E’ esistita, giuridicamente, un’altra cosa. Il doverlo fare altrimenti per decreto ti levavano lo stipendio. E cioè la coercizione e la minaccia con cui i cittadini hanno dovuto non solo subire la vaccinazione. Ma, ed è diverso, far risultare alla storia che sia stata una loro scelta spontanea rilasciando la responsabilità. Ci sono testimonianze di richieste di indennizzi per persone decedute, che sono state rifiutate in quanto “il farmaco non era obbligatorio”. Siamo, quindi, davanti a un quadro diverso. E cioè una inaccettabile, immorale e indecente condotta delle massime istituzioni dello stato, che mostrano malafede e ipocrisia. Ma c’è di più e occorre sottlinearlo.
Quanto stiamo elencando non è una bega che si risolve nelle opposte opinioni a confronto su questa vicenda; quanto stiamo narrando sconvolge il sistema di diritto su cui si basa filosoficamente l’intero impianto liberale delle democrazie moderne. Al principio del sistema su cui si basano le nostre vite vi è, detto con parole ignoranti e non di un giurista, il fatto che al termine delle epoche prerivoluzionarie, il diritto ha garantito un muro, un argine che il potere aveva nei confronti del cittadino. Questo argine, garantito dalla giustizia e dai suoi amministratori, si basava sul principio di separazione dei poteri. E’ il motivo per il quale si studiano e si denunciano i regimi novecenteschi: perchè ciò venne interrotto, appunto, dai dittatori.
Per farla breve abbiamo un farmaco che non funziona, non è stato sperimentato, ha generato una ecatombe di effetti collaterali secondo le farmacovigilanze dei paesi pilota e secondo i dati statistici sulle moralità. E’ provato che dopo le prime settimane genera efficacia negativa, e cioè le persone si ammalano e più facilmente rispetto a chi non si è vaccinato. Questo farmaco, in più, non impedisce il contagio e non può essere sommministrato con la scusa della salute pubblica da tutelare. La normativa quindi prevede, i questo caso, che possa essere somministrato soltanto in base all’analisi dei rapporti costi/benefici sul singolo soggetto e, nel caso questo manchi a favore, come in quasi tutta la popolazione sotto i sessantanni, il codice penale prevede il reato di tentato omicidio e lesioni per averlo somministrato. Non solo. Come attestato dalla review del Prof. Remuzzi, il farmaco sarebbe stato inutile somministrando antiinfiammatori di uso comune in quanto avrebbero ridotto i ricoveri del 90 per cento. E di quel dieci ricoverato ridotto drasticamente le morti. Invece il ministero ha dato ordine di aspettare e dare tachipirina, facendo aggravare chi si era ammalto. Ma c’è di più: nella scheda tecnica dei farmaci era scritto che essi non impedivano il contagio ed in più era sottolineato che i vaccini possono essere somministrati soltanto sotto prescrizione medica, il che significa con piena responsabilità da parte del vaccinatore. Lo Stato, protagonista della coercizione sui cittadini e della persecuzione anche di bambini e adolescenti, ha invece promulgato una legge scudo penale per chi vaccinava, sotto lauto compenso, per evitare che i medici si rifiutassero non volendo finire in galera per i tanti morti al seguito della puntura. Morti che sono stati negati e vengono negati in tutti i modi da un sistema mediatico al servizio del potere, con poche eccezioni. Si potrebbero scrivere molte altre considerazioni e dati scientifici ormai acquisiti, come gli studi in corso, già parzialmente confermati, sul fatto che chi si è vaccinato ha una anergia del sistema immunitario ( da qui nasce la campagna vaccinale sul “ricomparso” herpes zoster). E se quanto avvenuto sulla linee di fegato venisse confermato nei prossimi anni, potrebbe essere provato che il tutto verrebbe trasmesso per via ereditaria ai nuovi nascituri per una trascrizione sul DNA, un modifica del genoma umano avvenuta tramite il farmaco. Cosa mai fatta da madre natura né da Dio, con conseguenze imprevedibili sulla salute delle future generazioni posto che gli effetti a lungo termine del farmaco si scopriranno tra molti anni; e la situazione attuale non fa ben sperare, come ad esempio sulle recidive tumorali o sulla spaventosa incidebnza di problemi cardiaci, specie nei govani, che si stanno verificando.
Se, quindi, il farmaco non impediva il contagio e lo si sapeva sin dall’inizio dai documenti, e quindi non vi era neanche possibilità di “rischiare” per tutelare la salute pubblica, il quadro che ne emerge è evidente, e cioè che siamo davanti a un TSO di un qualsiasi farmaco dalla cui somministrazione di massa non vi sono benefici per la popolazione: la Corte Costituzionale ha sancito che un organo di garanzia a difesa del cittadino e dei diritti costituzionali, è diventato un orgnano a difesa del potere politico che vede leggittimata ogni azione palesemente anticostituzionale. Quello stesso potere politico che, in più, si occupa di fare le importanti nomine delle importanti poltrone, a partire dal parlamento ridotto, oggi davvero, a un “bivacco di antica memoria”, con parlamentari nominati e non eletti che, per non perdere lo stipendio, tranne rari casi obbediscono facendo da comparse e, forse, neanche capendo quello che votano.
E’ assolutamente vero che le consulta si è pronunciata formalmente sulle categorie professionali coinvolte nella sentenza, ma è impossibile non capire che questa riguardi tutta la popolazione. Era vietato ai bambini entrare dal barbiere per tagliare i capelli.
Chiare le parole dell’avvocato Carlo Taormina: “Era stato sempre ritenuto che la Costituzione,sancendo il principio della supremazia dell’individuo sull’autorità,avesse prescelto e posto a suo fondamento,la assoluta,naturale e insopprimibile libertà della persona di disporre del proprio corpo … La Corte Costituzionale non ha soltanto stracciato la pagina più importante,fondante e recettiva della naturalità dei diritti dell’uomo,ma ha sconvolto un cardine del liberalismo … Segnalo che il responso incredibile della Corte deve essere appreso non come qualcosa che restringa i suoi venefici effetti sulla singola questione, ma rappresenta veramente un autentico terremoto culturale rispetto alla concezione dei rapporti tra cittadino e Stato con il ritorno ottocentesco alla sudditanza del cittadino allo Stato e con esplicita negazione delle radici di un sistema democratico basato sui diritti inalienabili dell’uomo”.
E’ giusto che tutti voi capiate che quanto avvenuto non è grave in quanto evento a se stante. Ma grave in quanto precedente con cui, da oggi, potrà essere esercitato sul cittadino un sistema di minaccia e pressione ogni volta che il potere politico vorrà, con la garanzia di poter definire quel comportamento lecito. Il tutto, giova ricordarlo, realizzato e appoggiato da chi da decenni canta Bella Ciao fino alla nausea facendo la recita antifascista.Come non si vergognano quando si guardano allo specchio, onestamente, mi vien difficile capirlo. Volevano morire lassù in montagna all’ombra di un bel fior, è finita che moriranno nel letto per un malore improvviso.