Nelle ultime settimane abbiamo assistito al più degradante spettacolo che un confronto elettorale abbia mai prodotto al mondo. Inizio quello che ho da dire circa la vittoria del parrucchino biondo più importante del mondo proprio da qui. Non ne abbiate a male se divago ma dedico questa prime parole a chi ha da sempre il mito dell’America, esaltato a scapito della Italietta che va sempre insultata; siamo specialisti del farlo: autolesionisti. Ecco: ricordatevi, da oggi, che questi signori a stelle e strisce non hanno poi tanto da insegnarci su svariati fronti, primo quello dello stile. E che anche la retorica della democrazia americana esempio per tutti, frana spesso davanti un Paese dove se un poliziotto incrocia un negro, una pallottola facile è spesso a portata di mano. Noi siamo i figli di Dante, loro del nulla: e si vede.
Detto questo le parole rimanenti circa questa “inaspettata” vittoria sono legate a quanto di più aspettato, in realtà, non ci fosse. Nelle ultime settimane Trump è stato attaccato da tutta la stampa mondiale e descritto come davvero impresentabile: una figura ridicola se non grottesca, che incarna il peggio dell’ignoranza e della superbia tipica del riccone senza scrupoli e con poca morale. Invotabile, inaccettabile, razzista, sessista, evasore fiscale, ladro e chi più ne ha più ne metta. Bene: ha vinto! Sarebbe il caso di rifletterci e trovare una ragione, no? No! Non sia mai che a sinistra riflettano.
Non volendo e potendo addentrami seriamente su ragioni interne legate al voto, è questo il punto su cui voglio focalizzarmi. Nelle ultime ore non faccio altro che spassarmela a vedere in ogni dove servizi giornalistici che descrivono gli elettori di Trump come ignoranti, operai, non laureati, razzisti, xenofobi e quanto altro di peggio si possa immaginare. Tutti vengono descritti come lo strato basso della società americana. Ma è mai possibile che 60 milioni di cittadini americani che hanno votato per Trump siano tutti dei nazisti analfabeti? Non ci sarà neanche un medico, un avvocato o un insegnante ad aver votato per Trump?
Insomma non so se tutto questo vi ricorda qualcosa ma mi sembra di sentire le stesse formulette che venivano utilizzate in Italia se vinceva Berlusconi o in Francia se vince Le Pen e via così. La costante, in ogni Paese, è sempre la stessa: o si vota a sinistra o si è tutti ignoranti, razzisti, fascisti, populisti. Che poi, ti viene da pensare: ma gli operai negri e i poveri che hanno votato Obama anni fa, erano tutti plurilaureati e colti? No. E allora perché in quel caso nessuno diceva che Obama aveva vinto grazie al voto degli ignoranti? E pensi, ancora, in casa nostra: ma a Monfalcone, da cui si partiva per abbracciare Tito, gli operai erano laureati e colti quando votavano comunista e, adesso che ha vinto la Lega, come per magia sono diventati ignoranti, razzisti e fascisti?
Luca Ricolfi, diversi anni fa, scrisse un libro importante sulla sinistra Italiana ma le cose scritte in quelle pagine valevano e valgono per tutta l’area progressista mondiale che incarna un atteggiamento ben descritto dal titolo di quel testo: “Perché siamo antipatici? La sinistra e il complesso dei migliori”.
Ebbene sembra calzare a pennello quanto lessi in quel libro per ciò che è avvenuto in Francia e per ciò che sta avvenendo intorno alla vittoria di Trump. La sinistra, e la Clinton ne è stato un esempio lampante, è spocchiosa, arrogante, con la puzza sotto il naso. E’ affetta dal complesso di superiorità eterno. E’ un atteggiamento culturale che vediamo non solo ad alti livelli, ma ogni giorno tra i nostri amici. Chi non conosce uno spocchiosetto che non parla con nessuno e non scambia opinioni perché si sente superiore antropologicamente rispetto ad uno che vota – ODDIO – Salvini? Ne conosciamo tutti almeno uno. Fanno pena. Soprattutto quando li vedi, tra loro, che si celebrano a vicenda in un autocompiacimento beota che lascia basiti.
Ecco allora ti viene da pensare, ad un certo punto, che questi super colti e plurilaureati di sinistra così tanto intelligenti non siano. Perché? Perché ogni qualvolta il popolo, la gente, va in un’altra direzione non si fermano mai un attimo a riflettere, trincerandosi dietro la più facile proscrizione altrui. Ciò che comporterebbe fatica è il ragionamento, l’analisi dei propri errori, le ragioni che portano le persone ad affidarsi a candidati conservatori. Invece meglio scappare. E questo è segno di poca intelligenza non di intelligenza superiore. E se un buzzurro come Trump ha vinto contro una principessa dagli abiti eleganti come la Clinton, per chi ha perso è una aggravante e non una giustificazione. Più il candidato altrui è impresentabile, più se perdi dovresti riflettere e fare autocritica, logica vuole. E invece no. Sarebbe facile riflettere, ad esempio, sulle politiche errate progressiste su tanti temi che hanno portato la gente ad avere timore per il loro futuro. In prims l’immigrazione fuori controllo e le sue oggettive conseguenza nefaste. Invece la realtà viene negata e scacciata lontano dagli occhi.
Ieri sera ho assistito, su Piazza Pulita, ad una discussione surreale tra Rula Jebreal e Giorgia Meloni. Dopo la solita carrellata di sterco per descrivere Trump – giusta o sbagliata che sia – condita con un servizio dove si lasciava intendere che a votare per Trump erano stati solo nazisti, la Meloni ha iniziato a domandare se fosse possibile che tutti gli elettori di Trump fossero persone di tal fatta umanità o se non fosse stato più saggio riflettere e ragionare sui motivi della sua vittoria, dato che chiaramente la metà dei cittadini americani non sono affatto brutte persone e se hanno fatto perdere la Clinton ci saranno delle serie ragioni politiche.
In modo grottesco oltre l’immaginabile, la giornalista invece che rispondere nel merito discutendo con le sue opinioni, ha iniziato a dire che chiaramente la Meloni aveva difficoltà a parlare con una donna immigrata di colore che aveva fatto strada nel nostro Paese. Così, senza nessun motivo o attacco da parte della Meloni che, con gli occhi sgranati, giustamente chiedeva se la signora fosse matta. No, non era matta e non lo è. E’ semplicemente il classico soggetto insopportabile affetto dal conformismo di sinistra che, in modo vergognoso e incivile, descrive come razzista una persona per il solo fatto di essere di destra e non di sinistra. Insomma la solita vulgata vergognosa, indecente e irrispettosa della dignità altrui che siamo abituati a vedere da decenni in un Paese colmo di questo veleno culturale che è alla base di una pacificazione di popolo mai avvenuta dopo il fascismo. La Meloni – proseguo nel racconto – tentava quindi di proseguire chiedendo di parlare delle elezioni americane; ma i presenti iniziavano a parlare del fascismo, delle leggi razziali, della deportazione degli ebrei, chiedendo alla Meloni di dissociarsi. Una scena raccapricciante. Un isterismo antifascista patetico, barbino, intellettualmente degradante, deprimente, incredibile. Indescrivibile!
Quello che sta accadendo è l’ennesima dimostrazione che mentre la sinistra vive di retorica e frasi fatte sull’amore, la democrazia, i migranti e i diritti quella che viene dimenticata, regolarmente, è la gente; il popolo che, abbandonato, si affida ai Trump, ai Salvini, ai Le Pen e così via. Un popolo carezzato dalla sinistra fino a quando vota per lei, altrimenti è descritto come la feccia. La verità è che mentre i signori colti della sinistra sono troppo impegnati a fare accordi con banchieri e massoni, non fanno mai una analisi dei propri errori al governo. E per questo non si sono accorti che la gente ha mangiato la foglia della loro ipocrita autoreferenzialità. E per reazione la gente è disposta a votare per chiunque tranne che per loro.
Se questi signori riuscissero a mettersi in discussione anche solo un po’, invece di vedere fascisti ovunque, capirebbero tanto dei loro errori e, così facendo, comprenderebbero le ragioni della sconfitta. Di conseguenza, quando al governo, farebbero un servizio migliore a chi li ha votati. Ma è speranza vana. I lor signori credono di essere perfetti. E mentre si guardano allo specchio narcisi, autocompiacendosi, non si accorgono che a causa dei lori di disastri fatti quando governano, il vento di destra sta soffiando forte da un lato all’altro dell’oceano; ed è un vento che li spazzerà via senza pietà.