di Dalila Quinci
Una vittima ogni 3,15 giorni, ormai si parla di questo. Si parla di donne che nascono libere e che, per amore, vengono abbattute. Si parla di donne che hanno paura, si parla di 79 vite che per “troppo amore” sono morte. Il vocabolario Treccani definisce la parola Misoginia come un atteggiamento di avversione per le donne, come un odio irrefrenabile dell’uomo nei confronti della donna; Boccaccio nel 1300 parlava di misoginia, nel 1300! Oggi no, oggi non è concesso. Oggi non è concesso ad una donna avere paura di esprimere un parere, di affrontare un litigio, di cessare una relazione, di camminare da sola alle 21 di sera, di cambiare vita, oggi non si può chiedere questo. Marisa Leo è morta a 39 anni, uccisa dal marito Angelo Reina. Marisa Leo è morta, lascia la sua vita e lascia un vuoto incolmabile nella vita di sua figlia.
Oggi parlatene di Marisa Leo, parlatene dicendo che è stata uccisa da un uomo, parlatene con uomini e fate in modo che questi uomini ne parlino con il dolore nel cuore. Parlatene in chiesa, al bar, al supermercato, parlatene con i vostri figli, parlatene a scuola e avviate dei corsi di Educazione Affettiva.
La parità non esiste ancora, il nemico più grande rimane il pregiudizio inconsapevole di tanti uomini. Ma non sarà così per sempre