L’amarezza c’è, perché quando si gioca con una tale intensità, come ha fatto il Trapani oggi al Provinciale, quando si tiene testa, senza timore, ad una squadra come il Catania, quando si chiude un primo tempo giocato ad altissimi livelli con un risultato di 2 reti a zero, non può non esserci amarezza dinanzi al pareggio finale. Ma il risultato non racconta di un Trapani che aveva giocato il suo ultimo derby con i catanesi nel 1999, in serie C-2, e che nelle ultime cinque stagioni ha compiuto un miracolo calcistico, raggiungendo la serie B, trovandosi davanti un Catania che fino allo scorso anno era in serie A e che ha una squadra costruita per ritornarci subito. Non racconta di una partita nella quale il Trapani ha, soprattutto nel primo tempo, fermato il Catania con una gara ad altissima intensità, è rimasto in dieci uomini nel secondo ed è riuscito comunque a gestire la partita, quando la squadra etnea, galvanizzata da un gol realizzato ad appena due minuti dall’inizio del secondo tempo e dalla superiorità numerica, ha tentato pure di portarsi a casa il risultato pieno.
C’è tutto questo nel derby siciliano di ieri, e molto altro ancora, che è stato espresso da mister Roberto Boscaglia al termine della gara: “Nel primo tempo abbiamo dato tantissimo, quindi inevitabilmente nel secondo siamo calati un po’, ma senza mai correre tantissimi pericoli. Tranne negli ultimi minuti, quando siamo rimasti in dieci ed è normale, in questa situazione, che la squadra avversaria, in una partita che considerava ormai persa, ritrovi il pareggio e poi cerchi anche di vincerla. Ma noi lì siamo stati bravi a tenere ed a portarci a casa un pareggio importantissimo. Non era facile, visti i cambi forzati, per infortunio o per l’espulsione subita, che ci hanno portato a mettere in campo giocatori fuori ruolo”. Ed aggiunge: “Dobbiamo anche valutare la qualità della squadra avversaria, con giocatori che hanno fatto la serie A, dotati a livello di tecnica. Nel primo tempo abbiamo interpretato bene la gara, nel secondo abbiamo fatto il possibile. Ed alla fine abbiamo preso gol quando siamo rimasti in dieci e, nonostante fossimo in inferiorità numerica, abbiamo tenuto. Gli episodi? Non chiedetemeli – dice Boscaglia –. Capisco che si possa sbagliare, è legittimo, è umano. Quello che dico è che se c’è un metro di giudizio sulla gestione dei cartellini deve essere uguale per entrambe le squadre”.