Gli Ottavi di finale di Tim Cup ci hanno riservato alcune grosse sorprese da un lato, e hanno invece confermano il trend-campionato dall’altro.
Per una volta il diritto e il merito di stare sotto la luce dei riflettori non è della solita grande del nostro campionato, bensì di due club appartenenti a categorie minori: siamo qui a raccontare le imprese di squadre di Lega Pro (ex serie C ) e di Serie B. Sensazioni romantiche che ci appassionano e ci riportano a quella che è la vera essenza del calcio, e dello sport in generale.
L’Unione Calcio Alessandria 1912, lo Spezia Calcio per una volta rubano la scena a club ben più altisonanti. Persino la bella vittoria, contro pronostico, del Carpi a Firenze sbiadisce al confronto.
Possiamo e dobbiamo raccontarvi delle facili e prevedibili vittorie di Napoli e Inter: un doppio 3-0 rispettivamente a Hellas Verona e Cagliari.
Vi dobbiamo raccontare anche del perentorio 4-0 della Juve sul Torino: un risultato roboante che si distacca rispetto all’andazzo degli ultimi derby della mole.
Vi segnaliamo la vittoria-salva panchina della Lazio: 2-1 in rimonta all’Olimpico contro un’ Udinese in ampia modalità turnover, boccata d’ossigeno per Pioli.
Non siamo del tutto indifferenti davanti alla non scontata vittoria del Milan a Marassi contro la Samp: partita viva, espulsione per Zukanovic a mezz’ora dal termine, reti di Niang e Bacca nella ripresa che chiudono i conti sullo 0-2.
All’Olimpico accade l’impossibile, quello che difficilmente era pronosticabile nonostante il periodo nero della Roma: lo Spezia stordisce con un tatticismo ferreo i giallorossi trascinandoli ai supplementari per poi finirli ai rigori. Infallibili i rigoristi scelti da Di Carlo, imprecisi Pjanic e Dzeko : è fatta, lo Spezia vince 4-2 e si qualifica per i quarti dove affronterà l’altra sorpresa di questa Tim Cup. Ciò che molto probabilmente ha inciso durante i rigori è la differenza di serenità nella mente dei giocatori delle due squadre: l’emozione per un traguardo storico non ha fatto tremare le gambe ai liguri, la paura di fallire ha mandato in tilt i romanisti.
L’altra sorpresa,appunto, é l’Alessandria. I grigi dopo aver eliminato il Palermo in trasferta si permettono il lusso di eliminare un’altra squadra superiore (quantomeno di categoria). Espugnano Marassi 2-1 dopo i tempi supplementari e in inferiorità numerica a causa di un infortunio occorso a Manfrin, che non poteva essere sostituito poichè Gregucci aveva già esaurito le sostituzioni. Dettaglio questo che carica ulteriormente di fascino l’impresa. Una vittoria umana più che tecnica, portata avanti con la tenacia e l’applicazione sia fisica che tattica riconosciuta anche dal pubblico avversario: un cavalleresco plauso dei tifosi Genoani ha suggellato la serata magica dei piemontesi.
Non merita certamente di essere messa in secondo piano la vittoria del Carpi a Firenze. I biancorossi regalano la terza sorpresa di questi ottavi battendo 1-0 una Fiorentina ultimamente stanca e prevedibile. Partita di resistenza, organizzazione e ripartenze premiata dal destro in diagonale di Di Gaudio che al minuto 76 insacca alla sinistra di Sepe.
Sarà quarto di finale contro il Milan. Che le sorprese non siano ancora finite?