La votazione sull’introduzione della responsabilità civile dei magistrati, passata grazie alle molte defezioni nel Pd, ci ha consegnato un quadro chiaro su quale sia l’attenzione verso la magistratura da parte della Sinistra.
Sono infatti subito partite dichiarazioni da parte di Renzi verso gli amici di sempre, i Giudici, a cui è stato promesso che la norma in Senato verrà abolita; così, come se il Parlamento non contasse nulla: decide lui.
Il tema da anni tiene banco in questo Paese: come tutti gli altri professionisti, se sbagliano, i magistrati devono risponderne come un medico o un ingegnere rispondono dei loro errori professionali.
Si è già pronunciato il popolo italiano, tanti anni fa, attraverso un referendum che vide la volontà di introdurre questa responsabilità ma, “stranamente”, venne disatteso lasciando ai Giudici il potere di operare senza la “diligenza del buon padre di famiglia” con la certezza di essere impuniti; posto anche che la condotta professionale dei magistrati è valutata e sanzionata da loro stessi con organi di autogoverno; se la cantano e se la suonano.
Questa norma non proviene da fantasie italiche, bensì da tempo è sollecitata dall’Europa nel quadro di recepimento delle normative comunitarie.
Inoltre questa responsabilità chiama i Giudici a rispondere dei loro errori professionali derivanti da “dolo o colpa grave”. Avete letto bene. Insomma, nessun Giudice verrebbe mai condannato per gli errori professionali se non derivanti da condotte gravi. Anche incarcerare un innocente, se non a causa di dolo o colpa grave, non comporterebbe sanzione.
Se un Giudice decide deliberatamente di non tenere conto di una prova che potrebbe far assolvere un imputato perché non dovrebbe risponderne? Ci troviamo di fronte, invece, alla solita sfilza di dichiarazioni patetiche sul rischio di intaccare la indipendenza della magistratura e via dicendo. Le solite frasi fatte che celano, invece, una verità diversa: c’è una corporazione potentissima, ormai innegabile, che non intende rinunciare al diritto di fare il bello e il cattivo tempo.
L’Italia è l’unico Paese al mondo dove la metà dei carcerati sono innocenti e dove, è una cosa medioevale, la carcerazione preventiva viene utilizzata quasi come sostituzione delle indagini: una vera e propria tortura che vede i Giudici sbattere dentro le persone per “invitarle” a confessare, senza curarsi della possibilità che, dopo molti anni, possano risultare innocenti.
La riforma del codice dei primi anni ’90 ha quantomeno, fortunatamente, reso inutilizzabili in dibattimento le confessioni estorte durante l’interrogatorio. Ricordo la testimonianza e il verbale di interrogatorio di un arrestato nell’inchiesta di tangentopoli. Ebbene, il malcapitato chiese di essere interrogato sulle accuse per le quali era stato ammanettato, ma venne messo sotto torchio per avere “informazioni” su altri soggetti. Pazzesco!
Perché dobbiamo affidarci alla semplice buona fede del Giudice, sperando che sia imparziale, e non a norme che ne sanzionino l’operato in caso di dolo o colpa grave?
Sappiamo tutti quale sia la situazione della magistratura in Italia. Un potere che da 20 anni ha esondato dai propri confini andando a distruggere, complice l’abolizione dell’immunità parlamentare, il fondamento delle democrazie occidentali e cioè il principio di separazione dei poteri.
Da venti anni abbiamo, infatti, magistrati che fanno partiti politici, inchieste a pochi giorni da ogni tornata elettorale, persecuzioni con centinaia di processi, l’informazione di garanzia utilizzata come strumento di lotta politica.
Le parole di Renzi per rassicurare i magistrati sono comprensibili. Il Governo Prodi cadde perché si permise di presentare un disegno di legge per riformare la magistratura. Venne arrestata la moglie del Ministro della Giustizia. Quindi Renzi, che non è stupido, sa che per evitare un avviso di garanzia deve comportarsi in un certo modo. Ma cosa è questo, se non un chiaro esempio di limitazione dell’indipendenza del potere legislativo? È un problema da risolvere, prima o poi. Fatto fuori Berlusconi non so da chi…
Forse, in cambio, la Sinistra gode di un trattamento di favore? Come mai dell’inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena, gestito dal PD, non si sa più nulla? Come mai di Penati, braccio destro di Bersani accusato di gestire tangenti, non si sa più nulla? Come mai nessuno ha mai imbastito un processo per la plusvalenza Omnitel? In questo Paese i processi vanno spediti e senza intoppi solo per Berlusconi.
Ascoltando le dichiarazioni di Renzi per assicurare che la norma verrà cancellata ho visto la sconfitta del Parlamento della Repubblica, delle sue funzioni e della sua sacralità; e mi sono venute subito in mente le parole di un grande giornalista di storia comunista, già Direttore di Liberazione, pronunciate subito dopo la sentenza di condanna a Silvio Berlusconi. Piero Sansonetti che, lapidario, ha ammesso: “La Sinistra non avrà altra scelta che allinearsi ai sacerdoti della magistratura, inchinarsi. Perderà qualunque autonomia e i suoi nuovi poteri saranno tutti – come si diceva una volta – per graziosa concessione del Re. E già: c’è un nuovo Re, a 65 anni dal referendum che sconfisse Umberto. E questo nuovo monarca è il potere giudiziario”.
Aveva ragione e vedrete che in Senato la norma sulla responsabilità dei magistrati verrà bocciata. Statene certi. Il Re ha deciso così!