di Niccolò Tardia.
Il Matteo Renzi, quello vero, è quello di Crozza, che poi dovrebbe essere il falso. Nulla a che vedere con il triste e cupo Monti o con il povero Letta, così sfigato da essere stato “ucciso” da fuoco amico.
Lui piace un po’ a tutti o, per meglio dire, non è particolarmente antipatico a nessuno. Ma ha anche un’altra dote importante; quella di riuscire a far credere, a chi lo ascolta, di poter disporre di grandi risorse con le quali, a suo dire, rimettere in moto il Paese: garantire 80 euro per sempre, farli avere anche ai pensionati e, perché no anche agli incapienti e poi pagare i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese e già che ci siamo ridurre l’IRAP del 10%, stanziare ben 3 miliardi e mezzo per la messa in sicurezza delle scuole… mi fermo qui, ma “Matteo il Magnifico” ha invero continuato.
Del resto, gli italiani hanno voluto credere a Renzi, perché, italicamente, hanno voluto continuare a sperare che si possa uscire dalla crisi con sistemi “democraticamente normali” cioè governando con un po’ di maggiore raziocinio e , magari con un po’ meno di disonestà. Gli italiani, insomma, sono in attesa “dell’uomo della provvidenza” (hanno quasi già dimenticato Berlusconi) che li tiri fuori dai guai.
Basta ricordare come è stato accolto, inizialmente, il massacratore Monti. Se si fosse votato in quel momento il Professore avrebbe sbancato, ma appena qualche qualche giorno fa la sua Scelta Civica ha raggiunto l’1%. E ricordate come era stato accolto bene Letta e come tanti si erano sollevati, gli ambienti economici in particolare, esternando sentimenti malefici, quando Berlusconi gli aveva tolto la fiducia? Ed anche in questo caso le grandi speranze della vigilia erano andate presto deluse non appena il “nipote di Letta grande” aveva governato per qualche mese.
Adesso dunque è la volta di Berlusconi 2, scusate del Renzi “Matteo il Magnifico”. Il quale per la verità aveva ragione quando affermava che la vera scommessa delle elezioni europee era tra chi votava per la speranza e chi per la rabbia. Hanno vinto quelli che nonostante tutto si ostinano ancora a sperare. Certo anche la fortuna ha giocato il suo ruolo: le elezioni si sono svolte quando alcuni milioni di cittadini avevano in busta paga gli 80 euro e si era lontani dal 2015, quando si scoprirà che saranno solamente un bel ricordo.
Altro colpo di fortuna il semestre di presidenza italiana della Commissione Europea, che inizierà a luglio. Matteo il Magnifico disporrà di una tribuna non più solo Nazionale ma ancor più prestigiosa, mondiale, dalla quale offrire l’immagine di uomo della Provvidenza, attaccando gli aspetti più odiosi della politica europea voluta dalla Germania. A cominciare dal demenziale Fiscal Compact (ricordiamo firmato da Monti e allegramente votato da PD e PDL) che costerebbe all’Italia 45 miliardi di euro di “risparmi” che tradotto significa ulteriore e forse definitiva – per noi – macelleria sociale.
Ora immaginate il successo e la clamorosa sconfitta degli euro-scettici se il nostro Matteo il Magnifico riuscisse ad ottenere la cancellazione (nonostante tutto io lo auguro). E tuttavia, attenti italiani, quand’anche riuscisse ad avere in mano tutte le carte giuste, alla fine dovrà scoprire il suo gioco.
Qual’è il grande gioco, quello vero? È l’economia reale della nostra Nazione. Mentre Matteo il Magnifico recita la sua parte, il suo consigliere economico Yoram Gutgeld- economista israeliano naturalizzato italiano- ha già dettato le sue regole in una sola: privatizzare, privatizzare fortemente privatizzare. Il modello è lo stesso che hanno imposto alla Grecia e che il Primo Ministro greco Samaràs sta attuando alla lettera.
Proviamo alla fine a fare una prima considerazione politica: Matteo Renzi è il Segretario del Partito Democratico, cioè di un partito che in Italia rappresenta la sinistra ufficiale. Antònis Samaràs è il Segretario di Nuova Democrazia, un partito che in Grecia rappresenta la Destra ufficiale. Eppure le scelte politiche dei due sono di fatte eguali e parlo delle scelte vere, quelle che incidono nella vita delle nazioni, non di piccoli giochi da 80 euro. Come mai? Volete provare a dare una risposta? Alla prossima la mia.