La incredibile parabola del Grillo forcaiolo che diventa garantista merita qualche riflessione. La prima è che a differenza di quanto da tutti espresso, cioè la giusta comprensione verso lo sfogo di un padre, non mi trova assolutamente d’accordo. Ma, sia chiaro, non è che non sono d’accordo con lo sfogo in sè, bensì con il suo contenuto, con ciò che Grillo ha detto.
Mio figlio è innocente
Sottolineo infatti, a chi non se ne sia accorto, che Grillo non ha fatto un video dove si lamenta che il figlio sia sbattuto su tutti i giornali prima che riceva un giusto processo e si accerti che sia colpevole oppure innocente. Questo tipo di sfogo, infatti, sebbene irricevibile da uno che ha messo alla gogna ogni persona sfiorata da una inchiesta, sarebbe stato comprensibile. Ma se andate bene a risentire l’audio, Grillo dice che non c’è nessuno stupro, che non c’è niente, solo dei ragazzi che giocano perchè sono dei coglioni. Saranno anche dei coglioni, come dice il padre di uno di questi, ma certo sono coglioni maggiorenni e che attendono una udienza preliminare per eventuale rinvio a giudizio.
Difendersi nel processo e non dal processo
Ecco che qui allora non accetto lo sfogo di Grillo che non è uno sfogo ma è un tentativo di condizionare le indagini preliminari, dicendo pubblicamente che il figlio è innocente e dicendo che c’è un video che lo prova. Questo è un tentativo, a mio avviso, di condizionare il rinvio a giudizio con una valutazione di merito perchè, da ieri, il giudice che se lo intestasse “mediaticamente” sarebbe un giudice che ha rinviato a giudizio un ragazzo innocente con adirittura un video, una prova che lui lo sia. Francamente è inaccettabile. E se l’accusa avesse altri video, o foto, o conversazioni, dove invece si evince che è colpevole? Appunto noi non possiamo saperlo, e quindi tutto quello che possiamo fare è sperare che il figlio di Grillo sia innocente, che questa violenza denunciata non ci sia mai stata. Saremmo però felici di poter vedere i giudici sereni del poter operare, senza essere condizionati, e se ci sarà il rinvio a giudizio saremo felici di capire in dibattimento gli elementi a sostegno di una tesi o meno. Siamo e dobbiamo essere spettatori. Ma poi, se questo stupro fosse stato totalmente inventato come sembra dalle parole di Grillo, che c’è da preoccuparsi? E’ ovvio che non ci sarebbe manco il rinvio a giudizio. E’ scontato. Diversamente il giudizio proverebbe che comunque la vicenda va analizzata prima di emettere una sentenza di assoluzione. Scusate ma il movimento cinquestelle non era quello che diceva a Berlusconi che bisogna difendersi nel processo e non dal processo? Ecco, diano l’esempio ora che a processo c’è il figlio di Grillo. Si difenda nel processo invece che dal processo.
Il diritto di cronaca vale anche per parlare del figlio Grillo
Altre considerazioni che tengo a fare sono un paio. La prima è quella che Grillo si lamenta che suo figlio sia sbattuto su tutti i giornali come uno stupratore. Questo è l’esatto contrario di quanto avvenuto e di quanto avviene solitamente con altre persone indagate. Il figlio di Grillo è indagato da due anni. Io lo sapevo, ma la maggior parte dei cittadini italiani non ne aveva idea. Raramente si è visto un risserbo tale durante una fase preliminare. Forse solo Gianfranco Fini, indagato per la vicenda Santa Lucia Montecarlo, ebbe un trattamento migliore in cui nessuno seppe mai che era stato indagato se non il giorno del suo proscioglimento. E allora di che si lamenta Grillo? Se suo figlio è indagato da due anni e nessuno o quasi ne ha parlato, tenendo la notizia sottotono, di che si lamenta? Si lamenta del diritto di cronaca!!! Perchè se c’è l’udienza preliminare è ovvio che la notizia, adesso, venga data. Se questo è considerato scandaloso significa che Grillo pretenderebbe che per suo figlio non valga il diritto di cronaca e si debba tacere e tenere segreta una notizia che lo riguarda. Ma questo è inaccettabile, tanto più da chi ha messo alla forca persone per anni e anni anche non indagate, ma solo sulla base di notizie. E se un politico era indagato mica si aspettava il giudizio. Era colpevole fino a prova contraria.
Le femministe dove sono?
C’è poi il solito capitolo, quello delle finte femministe patetiche che in Italia ogni tanto ricicciano. Ma guarda caso scompaiono e non si fanno mai vedere se le notizie riguardano gli amici, o meglio non riguardano i nemici politici. Dico, ma tutte quelle “non una di meno”, “se non ora quando”, che ci rompevano le palle con le loro ipocrite manifestazioni di antagonismo politico spacciato da difesa delle donne, dove sono adesso? Ci sono dei ragazzi che saltellano “con il pisello così”. C’è il padre di uno degli indagati che fa un video dove afferma che sono tutti innocenti e che la ragazza si sarebbe inventata lo stupro perchè era consenziente, il pomeriggio fa kite surf e poi la denuncia la fa una settmana dopo. C’è una totale e violentissima mancanza di riguardi verso una giovane ragazza che, se avesse ragione, avrebbe subito un vergognoso attacco. E le femministe, dove sono? Affogate: le bugie hanno le gambe corte e anche stavolta chi, con ipocrisia, usa un tema sociale come scusa per fare attacchi politici, finisce per affogare nella propria ridicola miseria umana.