Ci hanno provato ancora una volta, con gli stessi metodi; ci hanno provato ancora una volta, con la mistificazione di sempre per creare opinione non consapevole nella società; ci hanno provato ancora una volta, con la solita violenza intellettuale, a proscrivere, additare persone per bene come omofobe, accusare di bassezza morale chi dissente, chi non si piega, chi non è stato circonvenuto dalle bugie, dalle omissioni, dalla falsità. Ci hanno provato ancora una volta, a raggiungere i loro scopi; pensando di essere più furbi di tutti ma, la menzogna, è finita, miseramente, come doveva. E’ stata affrontata e i protagonisti sbugiardati.
Nelle ultime settimane a dominare la scena, è di questo che parlo, è stato il ddl Cirinnà. Avrei voluto dire qualcosa già molti giorni fa ma ho voluto osservare la cronaca degli eventi e comprendere le dinamiche dietro la vergognosa negazione della reale intenzione di chi propone questo provvedimento. Questo, per molti giorni, è stato descritto come un qualcosa che dovesse semplicemente consentire a persone dello stesso sesso di unirsi e amarsi; e quindi, come da premessa, chi si è opposto a questa normalissima e giustissima cosa è stato oggetto del trattamento riservato a chi non si allinea. Non è necessario argomentare: ricordiamo tutti un Guido Barilla vittima di una azione criminale di boicottaggio per aver detto che aveva come riferimento la famiglia tradizionale; e ricordiamo, per non farsi distruggere il patrimonio, quel suo stare all’impiedi, come in un laogai, e chiedere scusa nell’ora di rieducazione. Una violenza indimenticabile.
No, non era vero. Questa legge non serviva e non serve per fare unire persone dello stesso sesso; o meglio non solo. E’ certo l’esercito che si è opposto ed è sceso in campo, non è pensabile lo abbia fatto per impedire a persone dello stesso sesso di amarsi, come qualcuno, con la menzogna, ha voluto far credere. No: chi è sceso in battaglia lo ha fatto perchè questo decreto, all’art. 5, prevede l’adozione del figlio biologico del partner. Tra le varie e molteplici situazioni affrontabili e risolvibili con questo articolo ve ne è una che è stata negata, occultata, miseramente, senza successo: il fatto che in questo modo possano essere adottati bambini nati artificialmente affittando uteri di donne che vendono il proprio corpo e si fanno impiantare semi. Questa cosa, vietata in Italia, non lo è in alcuni paesi esteri e, guarda caso, simbolo di ciò, è un Senatore del Partito Democratico che, come riporta il quotidiano La Repubblica, grazie a questa legge farebbe adottare al compagno gay il figlio avuto affittando un utero in America. Ebbene: per giorni questa cosa è stata occultata dicendo che chi si oppone a questa legge è un barbaro che vuole vietare ai gay di amarsi, unirsi, legarsi per la vita. Una operazione di mistificazione vergognosa, indegna, che ho potuto osservare dialogando con tantissime persone che, intervistate sull’argomento, ripetevano a pappagallo le solite scemenze sul fatto che erano d’accordo con la legge perchè, si, è giusto che gli omosessuali possano unirsi. Circonvenzione di incapace, si chiama! Ma – di grazia – chi, quanti di noi, negherebbero mai questo diritto? Certo, l’argomentazione dell’equiparazione al matrimonio è lunga e complessa ma, volendo restare concentrati sull’oggetto di questo articolo, chi si opporrebbe mai al diritto di amarsi di chicchessia? Nessuno! Tutti noi, persone per bene descritte come incivili per fiaccarci e farci desistere dal combattere, abbiamo tanti amici omosessuali. Io ne ho e voglio loro lo stesso bene che ho per tutti. E loro hanno il diritto di amarsi come vogliono. E’ inaccettabile che le persone come me vengano accusate di voler negare il diritto di amare a qualcuno! C’è una polizia del pensiero, del progresso che, se sei furbo e non ti fai fregare dalle loro bugie, ti mette un cartello al collo con scritto “omofobo”: non ci sto!!!
Ecco, quindi, che le cronache delle ultime ore hanno fatto venire fuori la verità. Infatti, alla presentazione di emendamenti a valanga per vietare la pratica dell’utero in affitto ma consentire comunque agli omosessuali di unirsi, le risposte sono state nette: “non se ne parla nemmeno, il testo non si tocca”. Palesando, quindi, definitivamente, che l’obbiettivo non è “il diritto di amarsi” ma è quello che andrò crudamente a descrivere: un omosessuale ricco compra il corpo di una donna povera in un altro paese. Lo affitta e vi fa impiantare il suo seme che, dopo nove mesi, diventa un bambino. Questo, al parto, viene preso come un pacco, senza contatto con la madre naturale che lo ha partorito, e consegnato a chi lo ha ordinato in cambio di bonifico bancario. Il pacco arriva in Italia, viene adottato dal compagno di chi lo ha ordinato, ed ecco che nasce una bella famiglia. Questo è, nelle intenzioni, il ddl Cirinnà. Questo è quello che succederà se verrà così approvato. E’ solo e unicamente se ci si oppone a questo, quindi, che per ritorsione ti proscrivono come omofobo! Ti devi piegare sennò sopra di te si scatena il giudizio morale!
Tutto diventa merce, è questo che Marx scriveva tanti e tanti anni fa. Ma la merce non nasce dall’amore. Quindi la merce, se non ti piace, la butti, la cambi. Vuoi il diritto di recesso. Lunghe, da raccontare, sarebbero le storie di bambini nati così, affetti da malformazioni, e abbandonati negli orfanotrofi di tutto il mondo. Ti mandano il telefono che non funziona e che fai: non lo butti e ne compri uno nuovo? Ordini un bambino e ti nasce storpio e che fai: non lo abbandoni e ne compri uno nuovo? E, quindi, i fatti: negli Stati Uniti una donna cinquantenne, Sherri Shepherd, ha affittato l’utero di una donna per avere un figlio. Ma all’ottavo mese di gravidanza ha cambiato idea e si è anche lasciata col marito. Il bambino? Non lo voleva più! Hai ordinato gli spaghetti ma poi cambi idea? Chiami il cameriere e gli dici di annullare la comanda! Un giudice l’ha condannata a pagare gli alimenti al marito, che ha preso il figlio con se, e lei ha dichiarato che non è figlio suo perchè non l’ha partorito lei!!! Dopo averlo ordinato come su Amazon, il pacco è arrivato ma lei ha cambiato idea e non lo vuole più!!! Ha fatto ricorso alla sentenza e chiesto che nel certificato di nascita lei non risulti madre di quella creatura! Se non c’è amore e legame di sangue tutto diventa possibile. Se un bambino diventa un capriccio egoistico, un oggetto da comprare, tutto può succedere. E questa storia, tra due eterosessuali, l’ho scritta proprio per far capire che non è contro i gay la battaglia, anche se – è chiaro – questo decreto serve affinchè questa pratica possa essere utilizzata da loro per crearsi famiglia. In Israele, due gay, hanno pensato di ordinare un bambino in Nepal affittando il corpo di una donna povera per impiantargli semi dal loro sperma mischiato. E’ nata la bimba, ma qualcosa, nei documenti che certificano il corredo genetico, non è risultato corrispondente e questi hanno preso il pacco, cioè la bambina, e l’hanno rimandata indietro. Ma ci rendiamo conto? Dove è finita questa creatura? Adesso chi se ne occupa? Che vita avrà? Anche se nei media non vi raccontano queste storie ciò è quello che sta accadendo nei paesi dove è consentita la pratica dell’utero in affitto. Due lesbiche, Karen e Lauren, si sposano nel 2013 negli Stati Uniti ma dopo un anno si lasciano. Prima di litigare, però, avevano deciso di avere un figlio usando lo sperma di un amico. Nasce un bimbo partorito da Karen che è a tutti gli effetti l’unica madre biologica e giuridica. In pratica, andando al concreto, ha fatto sesso con un amico facendosi lasciare incinta e ha portato avanti la gravidanza in solitudine, essendosi lasciata da tempo con la compagna. Ma Lauren non ci sta; di fare questa cosa lo avevano deciso insieme e vuole essere mamma anche lei; e passa alle vie legali. Un giudice, nel 2006, ha certificato che la bambina deve avere due mamme sulla base dell’anno di matrimonio che vi è stato tra le due. Un bambino come un pacco conteso; storie grottesche di verità non raccontate. E’ questo il mondo che vogliamo? E’ questo che, presto, vogliamo vedere anche in Italia? “Dio, perdona loro perchè non sanno quello che fanno”, disse qualcuno. E’ certo però che, in parlamento, molti, quello che stanno facendo, lo sanno eccome!
Il grande capitale sta creando un mondo dove tutto diventa un diritto. Quel grande capitale che ci ha reso schiavi senza catene, inconsapevoli e ubriachi di diritti; illusi di vivere immersi nella libertà. Certi soggetti ipocriti hanno combattuto per decenni, per ideologia, contro il capitalismo degli oggetti. Le stesse persone, oggi, approvano il mercimonio dei corpi, degli uteri, dei semi, degli uomini; tra poco delle nostre anime. Appare grottesco ma è così. Una frana di civiltà che non arresta la sua corsa e progredisce verso l’infinito. Altro che diritto di amarsi! E’ l’apocalisse dell’amore e dell’uomo. Ecco, quindi, la verità su questa legge! Una verità che ci dice che la piazza del family day sarà piena di persone per bene che non negherebbero mai agli omosessuali di amarsi ma, certo, sono pronte a combattere contro l’acquisto dei corpi e delle anime in cambio di denaro. La civiltà contro la barbarie: forse perderemo, ma non moriremo senza aver combattuto fino all’ultimo!