Una manovra aggiuntiva, l’ennesima, è necessaria per evitare una procedura di infrazione da parte della UE. La notizia, l’avrete sentita, è fresca di stampa. Il motivo è un divario tra la legge di bilancio varata da Renzi e gli accordi stipulati a Bruxelles per lo 0,2% del Pil; in soldoni, 3,4 miliardi. Una delle cose che mi ha più divertito alla uscita della notizia, è stato lo smarrimento con cui gli addetti ai lavori hanno iniziato a ipotizzare modi di racimolare i pochi soldi. Sembra quasi impossibile. E dove li pigliamo?
E’ veramente grottesco assistere ad uno spettacolo del genere in un Paese dove piovono miliardi di euro senza nessun problema quando, come nel caso del Monte dei Paschi, è stato necessario sborsare quattrini dei cittadini per evitare il fallimento. Come mai in questi casi i soldi ci sono sempre e senza molte difficoltà nel reperirli?
Durante le ultime settimane, dopo che la situazione delle banche ha iniziato a puzzare, abbiamo assistito ad una giusta opera di pressione affinché i cittadini venissero informati dei motivi per i quali le banche si riducevano così. Ebbene è venuto fuori che non era mica la piccola e media impresa il problema. No, il problema erano grandi gruppi industriali che prendevano soldi in prestito, tanti, e poi non li restituivano. Le solite cose che se le fa un povero cristo finisce in galera con qualche accusa di furto, se le fanno i compagni di merende dell’industria italiana, sponsor dei politici di ieri e di oggi, non si muove foglia.
Ebbene è venuto fuori, lo avrete letto tutti, che uno dei maggiori debitori verso il Monte Paschi sia Sorgenia. Non c’è mica da stupirsi e, infondo, chi mastica un po’ di politica e storia di Italia ci avrebbe scommesso tutto; ma non solo perché la lista è lunga e comprende diverse compagini come quella dei costruttori. Secondo i calcoli effettuati il salvataggio di Mps è costato 105 euro per ogni italiano. Insomma ognuno di noi ha dovuto sborsare i quattrini che non hanno sborsato i grandi imprenditori.
Arriva adesso la notizia che l’UE chiede di trovare 3,4 miliardi di euro per accettare la manovra italiana? Bene, che li paghino loro come piccola restituzione dei 10 miliardi che gli italiani hanno sborsato per la banca senese.