Gli avvenimenti che si sono susseguiti negli ultimi giorni ci hanno consegnato un quadro abbastanza chiaro del “Renzismo” che è sul nascere. C’è un giovanotto con la faccia pulita che parla bene, sorride e imbonisce le signore che lo vedono come il loro figliolo che ha avuto successo; questo giovanotto è diventato una specie di Re Mida. Qualsiasi cosa dica o prometta pochi si permettono di smarcarsi; i più portano “doni e riverenze” ai piedi del nuovo Messia Italiano, soprattutto in forma scritta, nei tanti articoli ruffiani che ho letto sui giornaloni nazionali. Le 5 riforme in cinque mesi o la restituzione immediata dei crediti che le aziende vantano verso lo Stato sono un lontano ricordo e a nessuno importa più nulla di ciò che viene fatto: l’unica cosa sotto gli occhi di tutti è un continuo, con pochi distinguo, salire sul carro del vincitore.
Questa pratica, sempre stata abbastanza comune col vincitore di turno, non deve certo sorprendere. Ciò che, però, differenzia questo momento storico dagli altri è il fatto che tra i Re Magi a incensare Renzi ce n’è uno molto importante che si chiama Silvio Berlusconi; egli che, in realtà, dovrebbe fare l’opposizione, dopo la frattura con Alfano. Intendiamoci, che Berlusconi avesse un debole per Renzi lo si era capito. Il leader fiorentino non è un nostalgico di Stalin, come altri che in passato la sinistra italiana ci ha fatto vedere tra i suoi migliori esponenti, ed in più ha doti comunicative ed energia simili a quelle del primo Berlusconi. Ha snaturato il partito di sinistra che discende dal Partito Comunista mettendo a binario morto (forse) una storia durata decenni e, di fatto, aprendo il sipario su una terza Repubblica dove milioni di persone di qualsiasi schieramento potranno votare senza storcere il naso per un PD che di sinistra non ha assolutamente più nulla; inteso non solo da un punto di vista ideologico ma anche operativo, ad esempio sulla linea dura espressa per non accontentare sempre i sindacati, fino a ieri intoccabili per chi aveva soggiornato a Botteghe Oscure.
Se questa ammirazione di Berlusconi può essere considerata normale, umanamente, ciò che preoccupa molto è l’aspetto politico dei mesi che si stanno aprendo. È iniziato un semestre Europeo spacciato mediaticamente come a “guida Italiana”. Questo è falso; il ruolo di affiancamento di turno alla presidenza della UE, ricoperta da un massone belga non eletto da nessuno, è una cosa simbolica e senza nessun “particolare operativo” ma questo, in ogni modo, è stato descritto come un semestre “intoccabile” dove il governo Italiano deve essere blindato. Non può subire crisi o colpi di immagine. Le parole di Renzi contro la Banca centrale tedesca e contro l’austerità mi hanno fatto molto piacere.
Dispiace solo dover sottolineare che le stesse cose le diceva proprio Berlusconi che, però, quando si permise di andare contro l’Europa venne massacrato da un’opposizione senza mezzi termini che idolatrava le manovre economiche europee che ci hanno devastato pur di non spalleggiare Berlusconi nella difesa dell’Italia. Adesso che certe cose le dice Renzi tutti sono d’accordo e nessuno fiata; anzi, queste parole vengono considerate come un motivo di orgoglio e di italianità; un rialzare la testa contro l’invasore. Ebbene sono d’accordo ma lo ero anche quando il Presidente del consiglio era un altro. Ma a differenza del passato, dove da sinistra vi era sempre una opposizione serrata, oggi, a parti invertite, tutto tace.
Proprio in questo quadro vedo politicamente molto pericoloso l’abbraccio con cui Renzi sta ammaliando Silvio. Non esiste più una opposizione e da mesi Forza Italia conduce un appoggio al PD che sembra quasi lanciare il messaggio che sia giusto e sacrosanto votarlo; i primi effetti si sono visti per le Europee. L’uomo di Arcore è così stupido? Non sa che sta portando acqua al mulino del suo becchino? Non credo.
Ciò che penso è che Berlusconi sia in trappola. Egli aspetta di sapere quale sarà il suo destino nei prossimi processi farsa sulla sua vita privata. Ma questo, sappiamo tutti, è già segnato: gli arresti. Appare evidente che la partita a scacchi che sta giocando Berlusconi è piena di mosse sofisticate e, se vincenti, straordinarie. Il Presidente della Repubblica, infatti, ha confermato che lascerà l’incarico una volta che le riforme più importanti verranno messe al sicuro. A quel punto verrà eletto (con i voti di Forza Italia…) un nuovo uomo per il colle più alto e se l’architettura dello Stato verrà modificata con i voti comuni di FI e PD si aprirà uno scenario dove Silvio Berlusconi potrebbe ricevere una grazia che oggi Napolitano, per ragioni di storia personale, non potrebbe concedere. Infatti “sua emittenza”, come lo chiamavano nel finire degli anni 80, vedrebbe la sua figura riabilitata da un processo di riforme approdato grazie a lui e a Renzi che, insieme, verrebbero descritti come gli artefici e i protagonisti della nascita della Terza Repubblica. Ho iniziato a pensare seriamente a questa ipotesi ascoltando la parole di elogio eccessivo, quasi fraterno, di Pier Silvio Berlusconi a Renzi. C’è, chiaramente, un patto molto più forte di quello del Nazareno. Un patto di visione futura, dove la famiglia Berlusconi non sembra preoccupata dalla possibilità che il Paese sia in mano alla Sinistra; fino a quando Renzi ne è il leader.
Ma Berlusconi sta indovinando a fidarsi dei suoi accordi con Renzi oppure rimarrà fregato e al momento di incassare il compenso per il suo prodigarsi ad appoggiare il PD verrà tradito? Non lo so ma devo dire che la situazione attuale, da un punto di vista della democrazia parlamentare, non m piace per nulla. Viviamo in un’ epoca dove, davvero, non è più chiaro chi governa e chi no e questo, oltre a non essere salutare per le istituzioni, non da punti di riferimento politici e discriminanti ad un elettorato, quello di Destra, che potremmo dire smarrito ma che, in realtà, ed è molto più grave, sta trovando un rifugio nell’ex partito di sinistra diventato un partito ideologicamente neutro: un partito della Nazione. Quel partito che doveva esser fatto proprio da un centrodestra che non so quanto resisterà prima di collassare definitivamente.
Ho sempre considerato Berlusconi un genio, perché in fondo lo è. Ciò che però penso è che adesso, per una mancanza di lucidità dovuta alla sua posizione personale, lui non si accorga di come a passi felpati lo schieramento dei “moderati”, che lui ha sempre detto di guidare in opposizione alla sinistra, stia per essere inglobato dal nuovo “progressismo moderato”, annichilendo e facendo scomparire tra le proprie macerie una Destra non più punto di riferimento per nessuno; neanche per la Chiesa.
Come andrà a finire questa commedia? Non lo so ma scopriremo presto se Silvio, con questa sua strategia, rimarrà isolato e col cerino in mano o se sarà in grado di concludere la sua storia politica in modo dignitoso e facendo rispettare la sua figura; storicamente importante e straordinaria, comunque la si pensi sui suoi eccessi e le sue vicissitudini, nel percorso della storia della Repubblica. Mettendo da parte giudizi di parte, penso lo meriti e glielo auguro con tutto il cuore. Come lo augurerei a qualsiasi leader di qualsiasi schieramento politico che fosse testimonianza vivente di un pezzo di storia del nostro Paese.