Alzi la mano chi pensa che l’Italia stia andando in malora per colpa esclusivamente dei politici. Siete tanti, vero? Già, perché lo sport preferito da molti, troppi italiani è il lancio dell’invettiva contro di loro, spesso e volenteri in forma anonima e sul web dietro il comodo ma pavido paravento di generalità fasulle o nickname. Un esercito di moralisti con l’indice accusatorio puntato verso Berlusconi, Renzi & Company e con neppure per sbaglio un cenno di autocritica.
L’Italia va male? Colpa dei politici e basta, è il refrain che ormai impazza sull’etere nostrano (ad esempio nei forum dei giornali online) e vede come imperterriti protagonisti schiere di novelli Catone il Censore. Avessero almeno tutti il coraggio di metterci la faccia, pardon la firma. Macchè, a molti piace lanciare il sasso e nascondere la mano oltre che i propri peccati. Molto più comodo ergersi a moralizzatori sotto finte spoglie, dimenticando che se l’Italia sta affondando la colpa è in primo luogo degli italiani e non semplicemente della classe dirigente, alias i politici.
Magari il male oscuro dello Stivale fosse rappresentato solo da loro, come propaganda di stampo grillino (cavalcando il malcontento) vuol far credere: in quel caso basterebbe disfarsene (democraticamente, of course) e, voilà, l’Italia come per incanto riacquisterebbe l’antico splendore.
Scommettiamo, invece, che poco o nulla cambierebbe con una nuova classe politica? Sì, perché l’Italia con ogni probabilità continuerebbe a detenere i propri attuali e poco edificanti record mondiali: evasione fiscale alle stelle, pensioni di invalidità fasulle e lavori doppi, come la morale di chi sul web vigliaccamente predica in maniera anonima e poi (in buona parte), spento il pc, razzola male.
Spiace dirlo, ma la maggior parte degli italiani a bordo di una nave che affonda si comporterebbero pavidamente come fece Schettino sulla Concordia, mentre a ruoli invertiti e sulla molto più sicura terraferma griderebbero “Torni a bordo, cazzo! “.
Perché a parole siamo tutti bravi…