Da quando la pandemia del covid-19 ha fatto la sua comparsa, i cittadini italiani sono stati travolti dalle incertezze. La famiglia, gli affetti, la propria economia familiare. Le preoccupazioni di chi è stato fortunato si sono sommate alle tragedie di chi è stato travolto per sfortuna da questa emergenza. Chi si è ammalato o chi ha visto ammalarsi e morire persone care, non ha certo avuto energie e tempo da dedicare alla cronaca. Noi, fortunati, che questa energia la abbiamo avuta, siamo testimoni di una specie di film tra il comico e il tragico. Se Pasolini diceva che l’Italia era un Paese ridicolo e allo stesso tempo sinistro, avrà pur voluto dirci qualcosa. Questa cosa credo sia possibile osservarla oggi, in questa criticità che ha fatto venire fuori il grottesco ruolo che ci è stato riservato da chi progettò questo mostro antidemocratico chiamato UE. Ciò per quanto riguarda il “sinistro”. Ma la cosa che più turba, e qui veniamo al ridicolo, è la narrazione dei media dominanti, governativi, che fodamentalmente sembrano costituiti interamente da prezzolati e impiegati che per non perdere lo stipendio ripetono a memoria la favoletta quotidiana dell’accordo che si sta trovando ma che, passano i giorni e le settimane, non c’è.
La narrazione dicevo. Nessun giornale considerato autorevole, negli ultimi anni, si è scagliato contro le bufale su debito pubblico, spread e inflazione se si stampa moneta. Nessuno ha mai alzato il dito per segnalare che queste cose rappresentano criticità solo se non hai una banca centrale pubblica. Sarebbe stato però non dico generoso, non dico esaustivo, ma quantomeno decente segnalarlo adesso che tutti gli Stati sovrani del mondo, per affrontare questa crisi senza precedenti hanno fatto l’unica cosa possibile. Stampare miliardi di dollari, o di altre valute. Perchè gli altri si e noi non possiamo? Se i giornalisti rispondessero a questa domanda umilierebbero se stessi e le baggianate che hanno scritto negli ultimi 15 anni. E quindi di dire “scusate, abbiamo sbagliato” non se ne parla.
La narrazione a cui siamo sottoposti, ridicola e sinistra, è su due fronti. La prima è quella di raccontarci in televisione e sui giornali che il governo avrebbe stanziato 400 miliardi di euro. “Una potenza di fuoco” ha detto Conte, ma francamente a rispondere non sarebbe male una pernacchia di un giornalista modello in conferenza stampa, stanco di queste balle. Siamo da giorni tartassati di annunci di decreti che poi forse verranno attuati ma non si sa quando, dove si narra di fantomatici aiuti straordinari. Che si sono ridotti a due cose principalmente.
La prima è un bounus di 600 euro, poi credo portati a 800, da richiedere con procedure che non consentono a nessuno di riceverli, stante che il sito è andato in tilt. Detto che, comunque, se uno fattura 200.000 euro e gli dai un bonus da 600 euro per aiutarlo la pernacchia dovrebbe sentirsi ai quattro angoli del globo. Ma la cosa peggiore, come accennato in testa, è il fatto di spacciare come immissione di liquidità il fatto che il Governo abbia semplicemente comunicato agli imprenditori di andare in banca e indebidarsi chiedendo prestiti. Scusate la necessaria volgarità, ma che cazzo di aiuto è il fatto che uno che sta fallendo perchè ha perso un milione di euro e gli dici di andarsene in banca a chiedere un prestito per ripianare questo ammanco? Sarebbe stato più corretto andare in tv e dire: “cari imprendotori, arrangiatevi, sono cazzi vostri”.
La cosa che fa riflettere è l’imbastire il tutto con il fatto che a garanzia di ultima istanza ci sarebbe lo Stato e questo permetterebbe alle banche di concedere credito. Ma questo non può avvenire perchè non abbiamo più moneta sovrana, e quindi se questi debiti dovesse coprirli poi lo Stato, questo andrebbe a incidere sul rapporto debito/pil e bla bla bla, posto che per coprire il tutto andrebbero fatte tasse e debito. Ma questi governanti pensano che siamo tutti cretini, o rincretiniti dai giornali che non si permettono, per ragioni note, di mettere i puntini sulle tante incognite e assurdità che stiamo vivendo? La verità è che siamo davanti, da settimane, alla sottile arte del prendere tempo, a rimandi, mentre di concreto non si fa praticamente nulla. Sarebbe ora divertente prendere una macchina del tempo e ritrovarci a settembre e capire quanto hanno guadagnato le banche per questo accesso al credito e, sopratutto, quali saranno stati i tempi burocratici.
Ho chiamato un mio amico imprenditore in Emilia che mi ha detto che ha pagato di tasca sua gli ultimi stipendi e i fornitori. Ve lo immaginate se il prestito, per non fallire, gli venisse erogato a maggio? In pratica per non chiudere intanto una persona deve vendere la casa, poi forse e con tutta calma ti daranno un prestito che devi ripagare mettendolo in bilancio ed erodendo quote di reddito su fatturato. C’è però una piccola questione, che chi conosce il mondo sa bene. Questo gioco può andar bene per aziende in salute. Ce ne sono molte ai limiti che anche con fatturati enormi fanno poco reddito, ma che stando aperte costituiscono indotto e posti di lavoro. Un titolare che teneva l’azienda aperta per il rotto della cuffia pur di non chiudere, perchè dovrebbe prendere un prestito con cui comunque è certo che nei prossimi anni, stante il suo reddito, avrebbe un rateo passivo in bilancio che porterebbe il reddito in negativo? Amen, si chiude. Ma non chiude solo questa azienda, perchè è un domino. Se l’azienda che chiude fa indotto, chiuderebbero o andrebbero in crisi anche le aziende collegate. Ma veramente non siamo liberi di rimpiangere Berlusconi e Tremonti (ma anche D’Alema) davanti a questa gente, senza che il cretino di turno si metta a parlare di Ruby Rubacuori?
La seconda pagliacciata è questa continua narrazione sul fatto che in Europa si è trovato l’accordo, che si sta trovando l’accordo, che l’accordo è raggiunto e bla bla bla. Un’altra potenza di fuoco annunciata, ma di cui ci resta solo il fumo: negli occhi!
Ecco che, nelle ultime ore, è successo quello che tutti sapevamo; almeno tutti noi dotati di intelligenza e non corrotti nell’anima o prezzolati a tal punto di scrivere ancora in favore di questa vergogna della storia della civiltà europea chiamata UE. E’ successo che, ovviamente, alla riunione dell’eurogruppo non c’è stato nessun accordo. “Chi lo avrebbe mai detto?”– potremmo scrivere per scherzarci sopra. Eppure c’è poco da scherzare perchè adesso diranno nuovamente che questo accordo è rimandato a dopo Pasqua, alla riunione del consiglio. Cioè, la gente muore letteralmente di fame, non è stato fatto nulla se non dire agli imprendotori di andare a morire in banca pigliando prestiti, e continuiamo a vedere questa pagliacciata descritta come “trattativa”. Andiamo in Europa e ci pisciano in testa. Questa non è affatto una trattativa. Questa è una umiliazione! Ma veramente questi nostri politici non hanno la dignità di rovesciare il tavolo e dire basta? Ma veramente la loro carriera è più importante della decenza? Ma davvero non sanno cosa sia la parola onore?
Ieri ho sentito dire a Vittorio Feltri che gli italiani sono assolutamente migliori di chi li governa e lo stanno dimostrando, ma purtroppo quando andiamo a votare i giochi sono fatti, l’accesso democratico alle cariche di tanti anni fa è scomparso, e siamo costretti a mangiare questa minestra. Credo che questa cosa sia assolutamente vera. Specie per il fatto che in Italia, da cui diamo tante lezioni a Orban, non esista una vera democrazia da quando è stato abolito il voto di preferenza. Scusate, ma chi di noi avrebbe mai votato per Giuseppe Conte eleggendolo in un sistema elettorale pesidenziale? Ma chi di noi avrebbe mai votato per un governo se in campagna elettorale fosse stato presentato come ministro dell’economia uno laureato in lettere? Eppure siamo in questa situazione. Eppure, ci dicono, andiamo a votare, e i politici sono nostra espressione. Ma manco per niente. Basta con questa frase fatta e falsa. Sono 30 anni che andiamo a votare e a ogni giro della giostra i governi vengono rimossi e sostituiti con decisioni di palazzo. Ma come si fa ad avere la sfrontatezza di dire che i politici che ci governano ci rappresentano?
Badate bene, cari lettori. Inizia a delinearsi in tutto il suo reale contenuto la crisi non dell’Europa ma della democrazia italiana. Perchè qualsiasi cosa ci facciano i nostri nemici europei (si, avete letto bene), possono farlo non per loro merito o attitudine, ma a causa delle criticità interne del nostro sistema elettorale e parlamentare. Cari politici nominati, incompetenti e asserviti, se avete il coraggio fate una riforma costituzionale e fateci votare in modo diretto per la massime cariche dello Stato. Sarebbe divertente vedere chi verrebbe eletto e chi manderemmo a Bruxelles a trattare al posto vostro. Soltanto dopo potremo accettare di sentirci dire che i politici italiani sono espressione del loro popolo. E lo staremmo a sentire orgogliosi di noi stessi e del nostro grande Paese che non meritate di rappresentare e in cui, forse, non meritavate nanche di nascere.