Si può prendere consapevolezza del modo di pensare barbaro e incivile con il quale molti si approcciano al cosiddetto “diritto” di adozione per le coppie omosessuali analizzando le parole utilizzate da alcuni esponenti politici, qualche tempo fa, in Francia, durante l’approvazione della legge, che ha scatenato proteste e manifestazioni oceaniche, che concederebbe di adottare bambini da parte di coppie gay.
É un’osservazione secondo me puntuale e significativa; in questa si estrinseca tutto il profondo significato di una contrapposizione non ideologica bensì di valori e rispetto della vita altrui, ponendo il diritto degli altri come argine alle richieste di diritti soggettivi ed egoistici.
Il fatto: in parlamento, durante il dibattito, ad una argomentazione da parte di un deputato di destra, dove soggetto e protagonista erano “il bambino ed i suoi diritti”, ha risposto un deputato di Hollande, dicendo che questa legge era una legge che tutelava “Liberté, Égalité, Fraternité” degli uomini, dove soggetto e protagonista erano invece “l’adulto ed i suoi diritti”.
Il punto è proprio questo e non un altro; chi appoggia l’adozione dei bambini da parte di coppie gay ha come “modus pensandi” la giustezza della tutela dei diritti egoistici e soggettivi degli uomini adulti, atti a soddisfare i propri desideri, senza neanche il minimo pensiero e considerazione del fatto che, in questa diatriba, vi siano i diritti di due soggetti di cui tener conto: quello degli adulti, certo; ma anche quello dei bambini, completamente non considerati (potessero parlare…).
La mancanza totale di considerazione dei secondi avviene in una misura totalmente non curante della principale e forse unica regola del vivere civile: “il mio diritto finisce dove inizia il diritto di un altro”.
Calpestare i diritti degli altri per raggiungere i propri è invece la triste realtà di una società sempre più sbilanciata sull’egoismo e la concentrazione su se stessi. Lo si può osservare anche in tanti altri casi, ogni giorno intorno a noi. Una frana sociologica e morale che lascerà il segno, nell’arco di molto tempo, e che si pone come apertura definitiva ad un mondo di solitudine, arrivismo e mancanza di solidarietà. Io voglio vivere in un mondo dove i miei diritti siano tutelati sempre e solo fino a quando non ledano i diritti di un altro. Chiunque esso sia!