Quando il movimento di Grillo iniziò a sfondare, immediatamente cominciai a pensar male. I motivi erano vari. C’è sicuramente quello dei contenuti politici. Una persona come me che, a differenza della maggior parte delle persone, possiede una cultura politica, comprendeva che la casalinga di Voghera o l’idraulico di Cremona non potevano, non possono fare i ministri. Sia chiaro: insieme a me a comprenderlo c’erano anche i tanti cittadini italiani aventi culture politiche differenti dalla mia, opposte anche, ma pur sempre protagoniste di un pensiero strutturato, prima filosofico e poi politico/sociologico, sul fare della politica e sul governo delle cose e delle genti, se dovessimo dirla in modo poetico. Noi, socialisti, liberali, radicali, comunisti o nostalgici – insomma tutti diversi ma accomunati dalla comprensione del tutto – capivamo il pericolo che vi era dietro un successo strepitoso di un movimento che pretendeva di dire che l’analfabeta della porta accanto può tranquillamente fare il ministro della difesa e discutare di aramamenti atomici nelle riunioni della Nato; che il salumiere può fare serenamente il ministro degli esteri e quindi partire per Beirut o Il Cairo, intavolare accordi con i servizi segreti; ancora che il fruttivendolo di Molfetta può fare il ministro dell’Istruzione, dirigendo la crescita culturale ed intellettuale delle nuove generazioni. Il tutto era promosso grazie allo slogan che questi, rispetto a chi li aveva preceduti, erano onesti ed in più si tagliavano lo stipendio. Due cose da analizzare con attenzione.
Onestà! Onestà! Onestà!
La prima cosa, quella della onestà, è molto significativa. Infatti, come fenomeno culturale e sociale, colpisce molto l’idea di qualcuno che affermi che tizio sia onesto sulla fiducia, e cioè ben prima che sia stato messo alla prova. Un po’ come Obama premio nobel per la pace sulla fiducia e poi all’osservazione successiva il più guarrafondfaio dei presidenti. Sulla base di cosa, quindi, veniva promossa l’idiozia che un perfetto sconosciuto, non ancora parlamentare e non ancora con l’occasione di essere disonesto, veniva sulla fiducia promosso a onesto per forza? Perchè futuri parlamentari di Forza Italia o del PD onesti – ce ne sono tanti – dovevano essere a priori descritti tutti come criminali annunciati appena avessero avuto l’occasione, mentre il perfetto sconosciuto pentastellato godeva dell’immunità passata presente e futura a tal punto da essere per forza onesto rispetto agli altri?
La magistratura e la nascita dell’antipolitica
Il motivo – vorrei fare un piccolo percorso storico di memoria condivisa coi lettori – era la cosidddetta stagione dell’antipolitica. Chi la fomentò? Cosa creò quel sentimento che ha reso possibile la stortura descritta nel paragrafo precedente? Cari lettori, chi mi conosce sa bene che spesso dico – lo ripeto adesso – che voi persone comuni avete mediamente una memoria a tre mesi. Qualsiasi cosa accada sotto i vostri occhi, non avete chiaro un percorso storico che l’ha costituita nella vostra mente e, quindi, non vivete un processo di persone consapevoli; no, voi persone comuni, in larghissima parte, già impegnati nella vostra faticosa quotidianità, avete una memoria a tre mesi. Più o meno. Ogni breve lasso di tempo dimenticate completamente quanto accaduto e che in voi aveva creato un giudizio critico. A quel punto, come un contenitore vuoto, senza consapevolezza siete pronti alla nuova fase dei nuovi tre mesi, dove vi viene promosso come nuovo un qualcosa che si è già visto. Con la incredibile realtà magari, di vedere appoggiare cose nefaste che precedentemente sono state combattute e percepite come nefaste. Volete un esempio? Come è possibile che solo pochi anni fa tutti voi, italiani in massa senza distinzione, avete rifiutato la riduzione del numero dei parlamentari comprendendo le ragioni di quel pericolo, ed ora invece avete appoggiato la stessa cosa in modo altrettanto convinto? Sembra una follia, ma è tutto incredibilmente vero. Ed è vero perchè avete la memoria a tre mesi. E quindi siccome quattro anni fa c’era il PD al governo siete stati stimolati all’antipolitica. Se erano i partiti a fare quella cosa era sbagliata. Adesso che a farla è stato sempre il PD ma insieme al Movimento 5 stelle, quella cosa è passata liscia come l’olio. Ma come è stato possibile questo annullamento del pensiero?
Tutto questo è stato possibile, appunto, per il vuoto di memoria che nasce dopo tre mesi nella maggior parte della gente, ed in più da quella cosa chiamata antipolitica che, adesso, ripercorremo insieme stimolando in voi la memoria. Adesso vi faccio una domanda, cari lettori. Da quando il Movimento di Grillo è al potere, avete più visto inchieste in massa e a strascico su tutti i consiglieri regionali di tutte le regioni d’Italia? Ci fate caso, ora che ve lo faccio notare, che questa cosa è del tutto assente dalle cronache? E adesso, progrediamo nel ricordare, state facendo mente locale rimettendo i gradini del tempo al loro posto? Vi ricordate di Franco Fiorito, delle mutande di Cota, delle inchieste su tutti i consigli regionali che avvenivano sempre poco prima delle elezioni in quella data regione? E per caso qualcuno di voi sa quanti politici sono stati assolti o prosciolti da quelle accuse, oppure ricordate solo i titoli di giornale e le trasmissioni televisive sulla vergona della famosa casta? Ecco, se ve lo ricordate avrete capito che – è quello che voglio dirvi – l’antipolitica, non è un sentimento nato spontaneamente per delle ragioni oggettive ma è stato un piano preordinato che è andato di pari passo con azioni della magistratura a tappeto per screditare la politica tutta agli occhi della gente. Per anni. Non si discute, ovviamente, sul singolo reato da perseguire. Ci mancherebbe. Si discute, qui, sulla “caccia al consigliere regionale che si ruba i rimoborsi” che si scatenò, in maniera talmente eccessiva, talmente evidente, talmente troppo rumorosa, da non poter non nascondersi dietro un fenomeno voluto; e che, ora che la casta sono loro, non sembra più essere così importante. I rimborsi, adesso, sembrano non esserci più. E scusate, ma ve lo ricordate il lavaggio del cervello sulle auto blu e il loro costo esorbitante? Ora che l’auto blu la usa Di Maio vedete campagne mediatiche contro le autoblu? Tutto tace, adesso. E chi ha la memoria a tre mesi e ha subito le precedenti campagne mediatiche non si accorge adesso di questo silenzio su temi che, prima, erano proposti in modo martellante. Successivamente a quegli anni beceri dove per ogni avviso di garanzia c’era un titolo di giornale, ma per ogni non luogo a procedere neanche un comunicato, il Movimento 5 stelle prese quindi una forza notevole. La forza dell’ignoranza. E notevole fu, quindi, la possibilità di soffiare sul fuoco di quella idiozia che un fruttivendolo può fare il ministro, perchè almeno è onesto. E sopratutto, non dimenticatelo, si taglia lo stipendio!
Questa dello stipendio e lo stimolo dei sentimenti peggiori
Altra pagina, come accennavo in testa all’articolo, è quella dello stipendio. Ebbene sarò molto chiaro. Perchè il Movimento 5 stelle è stato maggiormente appoggiato? Perchè ha soffiato sui peggiori sentimenti di invidia e odio di cui l’animo umano è capace se in difficoltà. La propaganda del tagliarsi lo stipendio, infatti, evidenzia due cose. La prima, come per quella dell’onestà, è che non viene mai messa al centro della scena la politica e quello che il cittadino onesto e con metà stipendio farà una volta eletto. Si, mi si obietterà, il movimento ha fatto campagne con tantissime idee e cose da fare. Ci arrivo alla fine. Per la maggiore, diciamolo, Grillo è andato diretto a stimolare il cervello delle persone medie, con la seguente formula:”siccome tu hai una vita infelice, guadagni poco e non arrivi a fine mese, io invece di proporti un politico capace sazio la tua voglia di vendetta”. Anche un ministro deve vivere con mille euro. Senza auto blu, senza privilegi, e con pochi soldi. Lo avete potuto vedere come è finita… con Di Maio in vacanza su un panfilo da qualche milione di euro. Incredibile. Ridicolo e sinistro, come diceva Pasolini. Questa cosa, vi dico, è stata la peggiore carta di identità di questo movimento, che ha lavorato per stimolare l’invidia e l’odio verso chi ha di più. Ma lasciamo perdere i politici e parliamo di noi. Infatti mi preme sottolineare che queste cose, poi, inquinano il vivere civile di tutti. Nel giro di dieci anni – smentitemi se mi sbaglio – non avete osservato che se avete benessere, guadagnate bene, potete permettervi una vacanza e degli svaghi, si è creata un’aria pesantissima dove è meglio non mostrarlo? Si è sviluppata e costituita una Italia incattivita, frustrata, di gente che non esprime idee ma sentimenti negativi, invidie, rancori. E’ forse la stessa Italia, infondo, dell’Hotel Raphael? Non lo so. Però non possiamo negare come questi grillini abbiano fomentato le persone a odiare il politico in quanto politico, in quanto percettore di un giusto lauto stipendio come è ovvio che sia. Finendo per fomentare l’odio tra noi. Perchè l’odio è contagioso, diventa prassi, stile di vita. Dilaga. E’ solo una questione di proporzioni. Se chi guadagna mille euro odia chi ne guadagna 10.000. Chi ne guadagna 300 odierà chi ne guadagna mille.
Cui prodest?
La presa del potere è avvolta dal mistero. Ma mica tanto. Le premesse sono quelle che ho sopradescritto e chiaramente tutto questo doveva e deve avere un senso. Ma come si prende, il potere, in politica? Con i soldi. Quando, a piazza San Giovanni, service da centinana di migliaia di euro fecero da cornice a una delle più grandi manifestazioni elettorali del movimento, io dissi che non era possibile. Troppi soldi per un movimento che vantava di autofinanziarsi con i cittadini. La prova che qualcosa non quadrasse e che, dietro i lor signori, dovesse esserci qualcuno, me la diede Luigi Bisignani. Al termine della competizione elettorale che vide poi il movimento fare le consultazioni con Bersani, Beppe Grillo venne convocato all’ambasciata americana. Non era prevista quella grande vittoria e non era chiaro cosa sarebbe accaduto. Nel libro “l’uomo che sussurrava ai potenti” è proprio Bisignani a riverarlo. Si aprì definitivamente, per me, l’idea che questo movimento era stato concepito, finanziato e promosso per convogliare il dissenso in Italia e usarlo al fine di smantellare il sistema politico. Questa cosa mi fece pensare subito a tangentopoli. Se, infatti, osservate il tutto dall’alto e con distacco invece che focalizzarvi sul singolo argomento del momento, quello che abbiamo visto, poi, negli anni, è stato proprio questo. Uno smantellamento. La cosa davvero incredibile, però, è che abbiamo assistito a un costante successo di questo movimento nonostante i suoi protagonisti si rimangiassero tutto quello che avevano detto e promosso.
Il MES e il futuro dell’Italia
Ne è esempio, concludo con qualcosa che riguarda questo momento storico, l’appoggio parlamentare al MES, alla sua riforma, che ha già generato applausi a Conte per avere fatto i compitini che in Europa vogliono. Scusate, ma il movimento 5 stelle non diceva che voleva abolire il MES? Non diceva che voleva far uscire l’Italia dall’Euro? A me pare, rincretiniti tutti con queste baggianate dello stipendio e dell’onestà, che chi muove i fili di questo movimento stia appoggiando i piani che da anni sono tipici del peggior potere neoliberista che ha assoggettato gli stati europei a vincoli ed obblighi. Discorso lungo, che nel merito non voglio aprire perchè sarebbe fuori luogo. Qui l’oggetto del discorso è che questi come vanno in vacanza sul panfilo dopo aver promosso la povertà, svendono l’Italia ai potentati sovranazionali e agli strozzini dopo aver detto che da questi ci avrebbero salvato. E se fossimo stati tanto stupidi da votare ancora per i partiti tradizionali, robe come il MES sarebbero andate sempre avanti. Signori, ma davvero non inizia a intravedersi chiarezza? Ma davvero non possiamo dire le cose come stanno? Lo faccio io. Se il figlio di Cossiga, di Andreotti o di un generale diventa parlamentare o ministro, questo ha e avrà la forza di operare per come crede – al netto di chi si fa corrompere – perchè difficilmente potrà essere messo sotto ricatto. Se, invece, l’analfabeta della porta accanto diventa deputato, questo pur di non tornare alla sua condizione precedente voterà qualsiasi cosa, anche la distruzione dell’Italia. Rimangiandosi ogni cosa detta e promessa. Signori, in questo momento sto leggendo le memorie di Lelio Lagorio, ministro della difesa nel 1980 che con gli esteri operò al posizionamento dei missili atomici Cruise a Comiso, in Sicilia, ponendo le basi per la fine dell’Unione Sovietica. Non so se è chiaro… Dico, in questo momento, in uno dei ruoli di cui sopra, ci sta Luigi Di Maio. Uno che vendeva l’aranciata allo stadio. Dico, signori, ma davvero non vi rendete conto della gravità di una cosa del genere? Davvero non capite cosa significhi, per un Paese, proporsi al mondo in questo modo?
Ecco, cari amici e lettori, vi dico. Se non inizierete tutti a prendere coscienza seriamente di quanto ho appena scritto, questa triste storia iniziata tanti anni fa proseguirà dritta come un treno verso la distruzione totale del nostro Paese. Di cui resterà, per un paio di generazioni, solo un nostalgico ricordo. Il ricordo di quello che era un grande Paese, nel bene e nel male. Quel giorno ripenseremo a tutto in modo totalmente stravolto, nuovo; e nuove chiavi di lettura a noi si apriranno, invece delle finte convinzioni dell’oggi. Quel giorno, delle statue di Bettino Craxi, dovremo riempire le piazze di ogni città. E l’Italia dell’hotel Raphael capirà di essere stata – stolta – l’assassina di se stessa.