La notizia è di quelle definite clamorose ma, a ben vedere, perdonatemi, è invece la solita notizia che si sussegue da anni, oggi proveniente da un Paese, domani da un altro. I polacchi hanno le palle piene. Insomma come fare, talvolta, a non essere sfacciatamente onesti nella descrizione dei fatti a tal punto da concedersi qualche termine colorito o qualche parolaccia? Potevo descrivere meglio la situazione?
La notizia è che la Polonia ha una Corte Costituzionale non asservita a certe classi dirigenti vendute a disegni oligarchici sovranazionali. La notizia è che, come avvenuto in Gran Bretagna, come vediamo in Ungheria, esistono popoli protetti dai propri governanti. Protetti da chi vorrebbe eterodirigerli senza consenso, senza senso, senza giustizia e interesse collettivo. Come avviene per noi tutti da quando questo mostro giuridico chiamato Unione Europea ha perfezionato la propria azione.La notizia è che ci sono Paesi dove se dopo le elezioni al governo vanno dei politici che proteggono la loro comunità, questi non vengono spazzati via dalla magistratura.
Ci sono Stati che da anni criticano, combattono un sistema di governo sovranazionale che ha limiti di natura democratica enormi. Stati privati del governo della propria economia, privati della capacità decisionale, che hanno mostrato la ovvia diffidenza per un progetto che, nei buoni propositi, esiste solo nelle dichiarazioni retoriche dei politici ad esso legati. “Bisogna costruire ponti, non muri”, per poi vederti una nazione devastata da una immigrazione clandestina senza limiti che serve solo alla criminalità organizzata; intendo quella dei partiti e delle loro cooperative.
Adesso basta, tuona la Polonia, che non essendo fatta di fessi che dicono tutto il giorno “con la nostra piccola moneta saremmo rovinati”, aveva ovviamente rimandato e non concluso il percorso di adozione della moneta del monopoli detta Euro, prestata agli Stati per strozzinarli in cambio di titoli di debito. Lo stesso debito che, salendo, i criminali asserviti dicono essere colpa della pensione di vostra nonna o dei troppi ospedali, e quindi per ridurlo bisogna tagliare, tagliare, tagliare. Fino a che, dopo venti anni di tagli, qualcuno inizia ad accorgersi che sembra più che altro il progetto per la reintroduzione della servitù della gleba di era carolingia, con oligarchi e multinazionali sempre più ricche, e popoli parificati, tutti con lo stesso basso salario, lo stesso giubotto, lo stesso comodino. Mentre le botteghe chiudono, mentre i negozianti si impiccano, mentre i ragazzi borghesi vanno a lavare i piatti a 500 euro al mese. E mentre i santuari del progresso, e cioè i progressisti, e cioè la sinistra, perchè è giusto puntare il dito contro chi di dovere, ci dicevano che l’Euro era fondamentale per proteggerci dall’inflazione. Lo stiamo vedendo adesso, con l’aumento di ogni costo a dismisura, fermo restando la totale ignoranza in campo economico, avendo la storia dimostrato che una economia può essere florida con politiche inflazionistiche, anzichè il contrario. Ma è un discorso lungo.
Ma vuoi criticare questa meraviglia di progetto politico stupendo e amorevole che qualcuno continua a dipingere come sole cuore e amore? Non sia mai. Sei razzista, sei fascista, sei nazionalista, sei ignorante, sei questo e sei quello.
Nessuna norma europea può avere superiorità rispetto alle leggi polacche. Tradotto: signori ora basta, da noi governiamo noi.
Fa riflettere, davvero, una cosa che in conclusione vorrei dire. Avere davanti un moribondo, poterlo salvare facendo qualcosa, e continuare invece a non fare nulla. Mi spiego. L’Unione Europea è finita, solo questione di tempo. Viene tenuta impiedi ancora da motivazioni geopolitiche che se verranno a mancare vedranno dissolversi il tutto nel giro di sei mesi. Eppure, parlo di chi tanto ama questo progetto che è morto, non si vede che idiota retorica a rispondere alle crisi, ai problemi, alle diffidenze, alle fughe. Ma Brexit non ha insegnato nulla? Non sarebbe stato il caso, per anni, di ascoltare le istanze d’oltremanica e così non arrivare alle conseguenze finali?
Eppure questi qui che non sono fascisti, che non sono ignoranti, che non sono retrogadi; eppure questi qui che hanno studiato tanto e sono così colti, come Enrico Letta, invece di reagire tentanto di salvare il morto attuano sempre la stessa strategia. Rilasciare dichiarazioni retoriche patetiche di proscrizione intellettuale verso certi fenomeni. Nazionalismo di qua, sovranismo pericoloso di là, e via con le solite menate patetiche invece che, semplicemente dire: “signori, non è che se tutti gli Stati a turno hanno le palle piene e usciranno significa che stiamo sbagliando qualcosa?”. E’ invece no, è una barbiarie vedere chi vuole uscire. Anzi, direbbe proprio il colto Letta, è una “barbaria”. Ma questa se la ricodano in pochi.
E invce no, loro non sbagliano. Perchè loro sono colti, loro hanno studiato. Perchè loro non sono nazionalisti buzzurri, non sono sovranisti che ruttano al bar, non sono ignorantucci e ci dicono che l’Europa serve a evitare gli spettri del passato. Già, gli spettri del passato.
Qualcuno dica a Enrico Letta e quelli come lui, di aprire qualche libro di storia e andare a capire cosa ha subito il popolo polacco fino a Katyn, così da provare, se si sforzano, a comprendere che sono proprio gli spettri del passato a portare fuori da questo mostro i popoli che hanno già visto, che hanno già dato. I popolo che hanno capito. A differenza di chi, non avendo subito una vera dittatura totalitaria, non vede le cose e si fa mettere una targa digitale addosso per tracciare ogni suo spostamento. Ogni riferimento è puramente casuale.