di Francesco Vozza*
Amata e odiata, presa in giro ed osannata, Oriana Fallaci è divenuta in queste ore una nuova indiscutibile star dei Social, lei che di Facebook forse non ha mai saputo nulla, ma che di certo non avrebbe gradito le offese gratuite ricevute in queste ultime ore. Ugualmente contrastata in modo forte a destra come a sinistra, questa donna è tornata ancora una volta alla ribalta per i suoi scritti che incitano l’Occidente a risvegliarsi dal proprio torpore e a reagire di fronte alla minaccia del fondamentalismo islamico.
I suoi scritti, già. Opere forti, segnate inevitabilmente dall’impressione suscitata dagli attacchi dell’11 settembre a New York. I suoi libri sono da alcuni definiti addirittura ‘deliri’, da altri invece elevati quasi a manifesto ideologico. Io non avevo mai letto nulla della Fallaci sino a pochi giorni fa, quando, subito dopo gli attacchi di Parigi, sono corso in libreria a comprare ‘La rabbia e l’orgoglio’. E quello che ho trovato in questo testo mi ha dato l’impressione di un fiume in piena, un vero e proprio pamphlet, scritto di getto, con passione e con convinzione. L’ho letto tutto d’un fiato, senza mai fermarmi, perché è questo che ti viene di fare, leggendolo. E mentre sfogli quelle pagine così addensate, ripensi al titolo, perché nel frattempo ti accorgi che dentro di te risale quell’orgoglio di chi sa di trovarsi dalla parte giusta. E poi la rabbia per tutti quegl’innocenti, morti senza un perché, e per le umiliazioni subite da fanatici religiosi che uccidono nel nome di un Dio che somiglia di più ad un diavolo. Ma ciò che più mi ha lasciato a bocca aperta è stato il fatto che la maggior parte delle cose che la Fallaci ha scritto sono delle verità indiscutibili. E non è stato facile accettarlo, credetemi. Io sono cresciuto politicamente dentro un ambiente identitario di destra assolutamente refrattario alla tematica dello scontro di civiltà, un ambiente che detesta la Fallaci perché da giovane era stata partigiana e dunque non andava nemmeno citata per scherzo. La Fallaci ha detto delle verità, ma questo non significa che io stia giudicando la sua storia, né significa che abbia aderito alle sue scelte personali effettuate lungo il corso della sua vita. Dico solo che non si può negare in alcun modo che le sue riflessioni su quest’Occidente in decadenza attaccato da un mondo in ebollizione, quello islamico, pronto ad esplodere come una pentola a pressione, siano esatte. E onestamente mi sento pure di condividere lo sfogo forte di questa donna che chiede di reagire con forza alla minaccia che incombe su di noi. Che, badate bene, non è solo una minaccia ‘terroristica’. Qui non si tratta di rischiare soltanto un attentato, già di per sé una bruttissima cosa. Qui stiamo parlando del fatto che quelli che noi chiamiamo ‘terroristi’ hanno eretto un loro Stato (ISIS), cioè controllano economicamente e militarmente un territorio, e stanno provando ad insediarsi in altre zone del mondo (in Libia e in Nigeria hanno quasi vinto). E se in Libia alla fine dovessero avere la meglio, ci ritroveremmo i ‘terroristi’ davanti casa nostra. Altro che terrorismo, qui siamo in guerra contro uno Stato islamico sovrano che si sta espandendo e che ha l’obiettivo preciso di distruggerci. E questo, in qualche modo, l’aveva previsto ancora una volta lei, la tanto odiata e amata Oriana Fallaci. Dunque non m’interessa un fico secco di cos’abbia fatto la Fallaci in precedenza, non m’importa nulla se la sua visione possa in qualche modo coincidere con quella dei ‘neocon’ americani. Io so solo che tutto quello che ha detto e che ha scritto sul finire della sua vita è vero. Ed è per questo che vi dico che Oriana Fallaci ha avuto sempre ragione.
*Referente Provinciale Palermo NOI con Salvini