Che l’ipocrisia ormai regoli la nostra quotidianità è ormai un dato di fatto. Per cui sgombriamo subito il campo da incomprensioni. Questo paese, l’Italia, è irredimibile, non ha speranza. Per un motivo culturale se non addirittura antropologico. E’ abitudine fare gli allenatori in questo paese, tutti cioè si sentono in grado di giudicare e parlare dell’operato altrui, pur non avendo una specifica preparazione. Nel paese del calcio, caratterizzato anch’esso dalla corruzione dilagante, non poteva essere altrimenti. Tutti quindi si sentono nelle condizioni di criticare l’altro, chiunque sia, costruendo così una condizione psicologica nella quale quasi quasi essi si purificano dei loro errori e colpe scaricandole sull’altro!
Insomma un ottimo sistema di falso moralismo e di ipocrisia appunto, nel quale in questi ultimi anni è cresciuta, causa le difficoltà economiche, la rabbia verso le innumerevoli caste (che poco prima però venivano incensate), l’indignazione verso i fatti di corruzione (che tutti però conoscono da oltre 50 anni), le raccomandazioni dei politici (che tutti hanno cercato e continuano a cercare), lo sperpero di denaro pubblico (che va avanti da quando esiste la repubblica, ma davanti il quale tutti gli italiani hanno volutamente chiuso gli occhi), il sistema delle Banche e delle Multinazionali (che hanno sempre fatto il bello ed il cattivo tempo tanto in Italia quanto in Europa).
Tutti ribatteranno che con la crisi economica è normale che l’atteggiamento degli italiani è cambiato….certo è come dire di voler salvare un paziente già condannato a morte, avendo contribuito alla sua fine!!
Prima della crisi, si stava bene, tutti “mangiavano” ed allora si chiudevano gli occhi…ma perchè l’italiano è così? Perchè in Italia il Furbo è più stimato, invidiato, incensato della persona per bene. Perchè aggirare l’ostacolo, evadere la legge, raggiungere un fine con ogni mezzo viene adulato. E’ un problema che ci portiamo dietro da intere generazioni, un problema che deriva da una educazione civica al contrario: “prima viene quello che è mio diritto e me lo prendo ad ogni costo, poi se necessario, ma se posso evito, adempio ai miei doveri”. La corruzione allora risiede quasi in noi, perchè educati a questo.
Perchè ci meravigliamo del MOSE o dell’EXPO? Ci siamo accorti solo ora del fenomeno della corruzione? Va avanti da sempre. Qualche sprovveduto pensava che dopo mani pulite, che tra l’altro fece uscire fuori una piccolissima parte del sistema, la corruzione in Italia fosse finita. Ed invece, basta guardare le statistiche per rendersi conto che la situazione peggiora di anno in anno. E poi perchè tanta meraviglia per il coinvolgimento in queste ultime vicende di magistrati, dirigenti pubblici e forze dell’ordine? La corruzione, come la mafia, non ha colore. Pervade tutto e tutti.
La politica è stata ed è al centro di un attacco concentrico, dalla magistratura, dai giornalisti, dai sindacati, a ragione ovviamente. Ha abdicato al ruolo di classe dirigente, di guida del paese per occuparsi degli affari, del business, diventando un boccone prelibato. peccato che gli accusatori, magistrati, sindacati e giornalisti, non è che vivevano in un altro pianeta, erano lì fino a qualche giorno fa e magari anche oggi ad incensare il politico di turno, a chiedere prebende e spesso ad ottenerle. Si è dato addosso alla casta della politica dimenticandoci di quello che accade poco accanto. E non se ne uscirà mai da questo vicolo cieco se non si riequilibrano i poteri dello Stato, se non si educa ai doveri prima che ai diritti, se non si costruisce una identità comune di popolo, una storia condivisa.
Il vero grande problema è che questa cultura è diffusa a tutti i livelli, non appartiene solo ai piani alti, vive nella nostra quotidianità, è un modo di fare di tutti nelle piccole cose.
E quindi sì, questo è un paese di corrotti e di furbi, di Moralisti Peccatori! Mi direte che sono pessimista e che esiste la gente per bene, che non c’è solo il nero. E’ vero. Certo che ci sono le persone per bene, magari saranno pure la maggioranza, non lo so. Ma non servono a nulla se contribuiscono, con il loro silenzio, con la loro moderatezza, con la loro astensione, a far diventare grigio il confine tra bianco e nero.