Da diversi anni ormai, in provincia di Trapani vi è un dibattito pubblico incentrrato sulle criticità dovute ai ritardi e alle mancanze circa le infrastrutture. Come è noto questo tema è stato preso sottogamba per ragioni sociali e culturali, in un lembo di terra dove la semplicità del vivere la faceva da padrone. Nuove esigenze, però, certo legate allo sviluppo turistico degli ultimi quindici anni ma non solo, hanno portato a vuoti da colmare al più presto, per poter affrontare sfide non più rinviabili in un quadro di competizione quantomeno continentale. Ma non solo turismo. Produzioni di eccellente qualità della provincia necessitano di punti di riferimento su cui progettare investimenti. Tantissime volte le tematiche in oggetto hanno preso la scena mediatica unicamente per le vicende relative all’aeroporto. Ma è necessaria una visione di insieme che racchiuda ogni soggetto della scena, siano i porti, le ferrovie o, appunto, l’aeroporto. E’ l’intenzione del nostro editore, Livio Marrocco, che con “Nova Civitas”, editrice di Eleggo, da anni mette a disposizione energie e sinergie per organizzare dibattiti e tavoli di confronto sui più disparati temi. Domani, 14 aprile, a Trapani, si terrà quindi un grande convegno presentato e moderato proprio dal nostro editore.
Ciao Livio, una bella iniziativa, non c’è che dire. A chi è rivolto questo invito?
Grazie per la domanda che è fondamentale. L’invito è rivolto a tutti i cittadini trapanesi e tutti gli innamorati di questa terra. Credo fermamente che certi temi siano assolutamente trasversali, e debbano muovere le energie di ognuno di noi, senza preclusioni, se a legarci è l’amore per la terra di Trapani.
Se ti chiedessi di descrivere in una frase i tuoi pensieri circa l’importante tema delle infrastrutture, cosa mi risponderesti?
Luigi, sarò chiaro: non esiste futuro per un terrotorio senza servizi, specie in una ottica di confronto con le altre realtà continentali. E da ciò dipende non solo il futuro in senso produttivo, ma anche sociale.
Insomma, non siamo qui solo per parlare della competizione economica
Assolutamnete no. C’è anche quello. Ma il futuro, come comunità, è intanto legato alla possibilità di relazionarsi, di muoversi, collegare culture e identità. Certo, in ultimo ma in modo preponderante, si esprime da ciò la necessità, anche in senso imprenditoriale, di rendere possibili sinergie e relazioni oggi impossibili a causa della mancanza di infrastrutture. In questo quadro nasce la necessità di questa tavola rotonda. Per discutere insieme di un terrotorio, quello trapanese, che vanta eccellenze produttive di altissimo livello. Tutte cose che hanno bisogno di infrastrutture.
Come hai pensato di strutturare il convengo?
Il nostro Istituto, Nova Civitas, da più di dieci anni lavora nel campo delle analisi dinamiche territoriali e socio economiche. Si è ritenuto di mettere insieme gli attori principali che su questi temi hanno speso e spendono la maggior parte del loro tempo e delle loro energie: Airgest, Autorità Portuale, Ferrovie.
Vedere insieme queste figure in un unico convegno manda il segnale giusto, certamente
Assolutamente. Queste realtà non possono operare in modo a se stante. E’ assolutamente strategico ormai, avere sinergie, visioni di insieme, progettazioni integrate. Ecco, integrasi per fare sistema e da ciò riuscire ad offrire un servizio all’avanguardia.
Tutte cose per cui servono progetti e finanziamenti
Nel convegno si partirà proprio da una fotografia sulla realtà attuale, per poi discutere delle opere già appaltate. Tema non da poco è ovviamente il PNRR ei progetti futuri per rispondere alle esigenze di cui sopra.
Tra i cittadini della provincia c’è poca consapevolezza, talvolta, su certe idee di futuro che stanno nascendo. Me lo confermi?
Si, bisogna assolutamente far pubblicità e informazione. C’è una sorta di cappa attorno ai progetti del PNRR. La gente non sa cosa si sta pensando di realizzare con tutti questi soldi. Ci sono progetti presentati? E cosa riguardano? Si sta lavorando per rendere la ferrovia degna di essere definita tale? Collegherà porto, aeroporto e centro città?
Appunto, da discutere ce n’è…
Ma non è finita. La gente si chiede, giustamente: le autostrade saranno ammodernate? Si chiuderà l’anello autostradale? Il porto vedrà scavati i suoi fondali e sarà attrazzato per accogliere navi da crociera e traffico mercantile?
C’è l’imbarazzo della scelta, tante sono le cose di cui si può discutere!
Il convegno nasce con questo scopo. Tutte queste domande hanno bisogno di risposte proprio dai principali attori. Bisogna rappresentare la volontà del popolo sulle sue esigenze primarie. Noi, nel nostro piccolo, ci mettiamo la faccia e la voglia.
E’ proprio questo che manca a volte. La voglia, spesso sopraffatta dalle stanchezze derivanti dai mille problemi di questa terra.
Questo lo sappiamo, e siamo qui per questo, per fare da stimolo. Perchè pochi territori al mondo possono vantare ciò che può esprimere la provincia di Trapani. Un luogo inimitabile. E non è stupido campanilismo. E’ una realtà oggettiva. La voglia non manca, come non mancano i sogni. Non mancano a me, a te, a tutti quelli che come noi stravedono per queto lembo di Sicilia. Ad ogni difficoltà noi reagiamo con la giusta energia. E adesso, che è un momento strategico, questa energia va alimentata e sfruttata al meglio, per lanciare una idea di Trapanese che guardi ai prossimi decenni.
A chi parla di retorica e di frasi fatte cose rispondi?
Che sono i disfattisti, quelli che criticano ma che non partecipano. Dico a loro di venire al convegno, di essere tutti insieme, portare energie positive e di unione. Se crediamo fino in fondo alle nostre potenzialità, il tutto si tradurrà in una azione virtuosa, che unita a sviluppi di altri settori, come ad esempio quello della nuova offerta universitaria a Trapani, disegnerà presto i controni futuri di un terrotorio senza limiti di crescita e sviluppo. Un territorio dove, semplicemente, sarà bellissimo vivere. Da bambini, da adolescenti, studenti e poi giovani imprenditori. Un sogno? No. Ma dobbiamo volerlo per primi noi cittadini.
Dove l’appuntamento?
Al Museo Pepoli, che ci ospita nella sala dei convegni. Venerdì 14 aprile ore 10.