Felice Nazzaro, il vincitore di tante gare automobilistiche dei primi del ‘900, vincitore della Targa Florio, il “cronometro umano” per la sua precisione cronometrica realizzata durante le gare, Lui è il pilota che si offre volontario per guidare la macchina che accompagnerà Mussolini Il 6 maggio del 1924 in giro nella Provincia di Palermo.
Il 6 maggio è una data di cesura nella storia della Sicilia. Alle 5 del mattino inizia il giorno. La prima tappa è Monreale, Piazza Guglielmo è stracolma di persone che salutano entusiaste il Presidente del Consiglio, dopo il saluto alla folla, entra nel Duomo. Il programma della giornata è fitto, la giornata è caldissima, tira un vento di scirocco fortissimo. Dopo Monreale è prevista la tappa alla costruenda diga nel territorio di Piana dei Greci, è un appuntamento con la storia dicevo prima. Il programma è scandito minuto per
minuto, a Felice Nazzaro è dato il compito di recuperare il ritardo accumulato nelle varie tappe. Ha vinto la Targa Florio, conosce benissimo le condizioni della viabilità dell’entroterra palermitano. Il vento soffia caldo, la vettura del Duce è la prima di una lunga colonna di auto al seguito. L’arrivo è in perfetta sincronia con la tabella di marcia. A Piana dei Greci ad attenderli c’è Francesco “Ciccio” Cuccia, Il Sindaco del paese. Salito in quella macchina, il racconto orale ci ha tramandato le famose parole che rivolse a Mussolini : “«Voscenza non ha bisogno di tutti questi sbirri, non ha niente da temere finché sarà in mia compagnia». La visita a Piana dei Greci finisce lì. La giornata deve continuare a Palermo. Nazzaro in 24 minuti, con una corsa forsennata, si dirige verso il Palazzo Reale di Piazza Indipendenza. 24 minuti che diventeranno 24 giorni dal quel 6 maggio al 1 giugno, il giorno in cui Cesare Mori, il “Prefetto di Ferro” prenderà servizio a Trapani. Da quel giorno inizia l’epopea della lotta alla mafia del “Prefetto di Ferro”. Per Cuccia non sarà più come prima, diversi mesi dopo verrà accusato di diversi crimini, arrestato, processato e condannato. Per Felice Nazzaro arriverà nel 1932 un altro incarico, guidare il nuovo modello della Fiat, la Balilla, da Torino a Villa Torliona a Roma per presentarla a Mussolini. Dopo alcuni giorni viene presentata al Solone internazionale dell’automobile di Milano. Il successo è immediato. I paparazzi immortalano Nazzari e la Balilla nelle foto. Marcello Dudovich immortala la Balilla nei manifesti pubblicitari.