Il Commissario della LEGA SICILIA SALVINI PREMIER DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO scende in campo a difesa delle partite iva, maggiormente colpite dall’emergenza Coronavirus.
Dopo interlocuzioni con i titolari delle attività commerciali locali nello specifico
titolari dei bar e delle pasticcerie ciò che risalta è la loro preoccupazione con la consapevolezza di essere arrivati al capolinea.
Essi rappresentano le categorie maggiormente travolte dalla drammatica crisi sanitaria Coronavirus che ha avuto un impatto devastante per l’economia nel nostro paese.
“Dopo aver letto un comunicato stampa ove gli stessi dichiaravano il loro status di disperazione per mantenere a galla le loro attività, con spirito combattivo, come rappresentante del partito politico della Lega Salvini Premier di Castellammare del Golfo – afferma Giovanni Scaraglino – ho posto fin da subito interesse per l’oggetto dell’argomento premurandomi di porre la questione della richiesta di aiuto per le nostre partite iva ai vertici Nazionali e Regionali della Lega.
Chiediamo risposte concrete ed immediate perché lo riteniamo necessario
ed urgente, al comparto del commercio che oggi rischia il collasso e di intervenire a sostegno di tali attività con risorse adeguate per il rilancio delle stesse ovvero formulare una proposta di sostegno economico con provvedimenti ad hoc ed un piano di ripartenza dettagliato.
Gli imprenditori che hanno sospeso temporaneamente le loro attività si ritrovano ad affrontare una ripartenza lenta ma soprattutto incerta del presente e del prossimo futuro con la totale assenza di iniziative economiche a tutela in primis delle partite iva tutte ma nello specifico bar e pasticcerie locali, fondamentali per la nostra economia e per la ricostruzione della nostra identità territoriale.
È assordante la voce che arriva dai commercianti i quali chiedono di poter tornare a lavorare a condizioni sostenibili per le loro attività.
Lasciarli nell’incertezza ed abbandonarli al fallimento vuol dire non salvaguardare quelli che sono i loro diritti, oggi disattesi, compromessi dall’emergenza sanitaria covid-19, che ha determinato una cospicua sofferenza economica.
Pertanto auspichiamo che l’amministrazione comunale possa provvedere attraverso importanti interventi economici straordinari e coraggiosi che consentano concretamente il sostegno a tali attività oggi in ginocchio prima che sia troppo tardi.
Bisogna intervenire tempestivamente con la riduzione della pressione fiscale e con l’abbattimento dell’oppressione burocratica.
Gli interventi economici necessari ed urgenti che chiediamo all’amministrazione comunale dopo aver ascoltato il segnale di rabbia dei commercianti, visto il grande periodo difficile che stanno attraversando sono:
L’ azzeramento di tutte le imposte fiscali fino al 31 dicembre 2020;
Il pagamento delle utenze e canoni d’affitto 2020;
La concessione gratuita di tutti i dispositivi di sicurezza;
Le risorse a fondo perduto per le imprese che hanno subito una perdita del fatturato;
Ad oggi tali garanzie sono disattese ed infatti il bonus di €600.00 certamente non riesce a tamponare alcuna problematica in quanto le utenze da pagare sono alquanto maggiorate rispetto a questa minuscola cifra.
La gente si lamenta dello stato Italiano, di tutti i Parlamentari Nazionali che dovrebbero rinunciare ad una parte dello stipendio, che sicuramente è un pensiero che condivido, dunque sarebbe buona condotta partire dal nostro Comune.
Pertanto chiediamo di elaborare una serie di azioni per sostenere concretamente la ripartenza riducendo in primis al 50% le indennità di funzioni dell’amministrazione comunale tutta per far sì di mettere queste somme a disposizione su appositi fondi in aiuto alle partite Iva e di stoppare tutte quelle associazioni che percepiscono dei soldi e che al momento non sono una priorità, ma destinare questi soldi in un fondo per le partite Iva.
In gioco c’è il futuro di uno dei nostri pilastri del tessuto economico e sociale pertanto non possiamo permettere di portare le nostre imprese al totale fallimento, e non possiamo continuare all’indifferenza davanti le richieste di aiuto.