Siamo difatto di fronte alla ennesima, puntuale, immancabile puntata italiana di becero provincialismo e politicamente corretto. A cosa mi riferisco? Al dibattito pubblico sui vaccini o, meglio, alla volontà di impedirlo attraverso solite e stranote tecniche di propaganda di regime. Stranote per chi, di queste tecniche, si accorge. Non certo note alla grande massa che le subisce. Di cosa parlo nello specifico?
Qualche anno fa incontrai Diego Fusaro, ormai noto al grande pubblico. Eravamo a Trapani per un dibattito organizzato dal mio editore ed in quella occasione lo intervistai, per poi spostarci andando insieme ad un incontro di filosofia. Durante questo incotro lui dissentì da una visione di un professore che, per tutta risposta, invece che confutarlo nel merito, disse “tu secondo me sei di destra”. Posto che essere di destra non è un reato, lui rispose che nulla c’entrava con ciò che aveva detto, ma aveva solo una visione filosofica diversa sul concetto di patria e nazione oggi cancellati dal processo globalista. Ma io, che di divertirmi non perdo mai occasione, mi alzai tra il pubblico e gridai: “Fusaro fascista!”. Insomma una spasso. Con quel fascista, oltre a ridicolizzare il sudetto professore, si aprì un dibattito di qualche minuto sulla, come la chiamo io, tecnica della “proscrizione in luogo della confutazione”. Frase che piacque moltissimo a Diego; frase sulla quale, nel proseguo della nostra conoscenza, si basò il nostro constatare che in Italia, in modo provinciale e becero, si impediva il dissenso attravero una tecnica di propaganda semplice ma molo efficace, e su ogni tema. Se hai qualche opinione o distinguo rispetto alla narrazione dominante, vieni proscritto come razzista, fascista, omofobo, maschilista o, nel caso di cui parlaremo oggi, antivaccinista o negazionista. Questa cosa serve per macchiare l’immagine pubblica di chi esprime la tesi difforme e quindi a far desistere le persone dall’esporsi nel dire ciò che pensano.
Mi è venuto in mente tutto questo, recentemente, ascoltando una intervista al Professor Crisanti sul vaccino prossimo. Egli ha affermato che se i dati non fossero trasparenti e osservando un affrettamento anomalo delle procedure scientifiche per la messa sul mercato del vaccino, lui a Gennaio il vaccino non lo farebbe. Apriti cielo: “Crisanti antivaccinista”!
Durante questa intervista a Skytg24 egli ha avuto cura di leggere un editoriale del Britisch Medical Juornal, massima rivista di settore a livello mondiale, dove palesemente si denunciava l’inadeguatezza delle sperimentazioni sul vaccino anticovid e l’inseguire più i titoli azionari di chi li produce che la sicurezza e trasparenza del prodotto. Egli, giustamente, ha fatto notare come in Inghilterra o America, è pacifico e possibile a qualsiasi livello aprire un dibattito di buon senso, senza essere accusati di essere antivaccinisti, a differenza di un Paese, come dice lui, “provinciale” come l’Italia.
Cristranti prosegue la sua disamina affermando come il Gilead Remdesivir, ad esempio, sia stato approvato con gli stessi difetti di procedura per poi, a posteriori, scoprire che vi erano gravi effetti collaterali: “le procedure affrettate hanno dei rischi, è solo che in questo Paese provinciale se uno emette una frase per chiedere trasparenza si scatena un putiferio, ma un putiferio non dovrebbe scatenarsi su una cosa ovvia, come quella che ho detto io”.
Di fatto, cari lettori, è proprio così. Come ha detto Crisanti, infatti, se si esprimono ovvie e pacifiche opinioni, invece che aprirsi un dialogo, immediatamente il discorso viene portato alla contrapposizione su chi è a sfavore del vaccino e su chi è a favore. Il motivo, come spiegato all’inizio, è una tecnica per impedire a chi è a favore del vaccino di esprimere, però, dei dubbi al riguardo in caso in cui ci sia qualcosa da dire, sottolineare, affermare ai fini della trasparenza che, lo ricordo ai lettori, è una cosa molto fastidiosa per i corrotti, per le tangenti, per i potentati economici e gli scienziati, giornalisti e professionisti prezzolati al loro servizio. E’ la stessa cosa che è stata fatta con chi è stato accusato di essere negazionista solo perchè denunciava che venivano conteggiati come morti per covid anche persone a cui avevano sparato o erano annegate. Nagazionista, che nega l’esistenza del virus. Una vergogna a cui possono abboccare solo gli imbecilli e che possono promuovere solo dei corrotti.
Si, cari amici, perchè in Italia ogni dibattito pubblico autorevole, pacato e di buon senso, viene impedito tacciandolo di negazionismo e proscrivendone il protagonista per un motivo molto semplice, che è racchiuso nelle parole di Cristanti quando la giornalista gli ha fatto notare che lui è stato l’unico in Italia a fare queste affermazioni: “in italia ci sono poche persone che pensano indipendentemente e poche che non hanno debiti di silenzio”.
Noi, giornalisti e cittadini liberi, che non siamo pagati per dire ciò che diciamo o, meglio, per omettere di dire ciò che pensiamo e sappiamo, non possiamo che reagire con la forza della ragione e con il coraggio di raccontare le cose che i corrotti negano. Quei corrotti che hanno mezzi mediatici illimitati, soldi, palcoscenici; ma la cui narrazone miseramente crolla davanti a chi è mosso unicamente da geuinità e dignità.
Genuinità e dignità. Sono queste le parole d’ordine della nuova stagione che ci avviamo a lanciare con l’editore Nova Civitas ed Eleggo. Non avendo a disposizione i mezzi di chi è al servizio di qualcuno, siamo stati assenti e caludicanti, impegnati nelle nostre vicende private; ma mai abbiamo dimenticato lo spirito con cui nascemmo, qualche anno fa. Quello di raccontare in modo libero l’Italia e il mondo. E per questo lanceremo una piccola campagna di autofinanziamento per i nostri incontri, dibattiti, conferenze e l’attività giornalistica indirizzata alla nostra comunità e a chi, lungo il cammino, vorrà farne parte aiutandoci letteralmente a mettere in piedi un autorevole spazio di contro-disinformazione che toccherà i temi del dibattitio quotidiano ma, come già in passato, anche le grandi vicende dello stragismo italiano, i muri di gomma, i depistaggi di Stato di cui presto, da questa pagine, torneremo a parlare con la collaborazione di alcuni tra i più autorevoli giornalisti ed esperti di intelligence della storia d’Italia. Davanti allo spettacolo mediatico delle “quasi” intoccabili corazzate giornalistiche italiane non restava che la fuga o organizzare una resistenza. Se dobbiamo soccombere, lo faremo lottando. Ma, con la forza della ragione, nulla è impossibile. Seguiteci, avremo bisogno di tutti voi.
Per vedere l’intervista al Professor Cristanti: http://https://video.sky.it/news/mondo/video/crisanti-a-sky-tg24-sul-vaccino-chiedo-massima-trasparenza-631505