Da diverso tempo, ormai, osservo nel dibatitto pubblico una gravissima mistificazione che ha come protagonista i concetti di Sovranismo e Nazionalismo. Quest’ultimo, essendo testimone di un passato legato ad un periodo storico difficilissimo e bellico viene, a torto o a ragione, indicato come un qualcosa di nefasto, di portatore di diffidenza tra popoli, di esaltatore dei sentimenti negativi come il razzismo. Il tutto, ovviamente, secondo questa narrrazione, in antitesi ai valori dell’Europa Unita.
A ben vedere, però, i valori di questa europa unita sono effettivamente di opposte qualità soltanto nelle descrizioni retoriche, negli opuscoli dell’erasmus coi ragazzi sorridenti, nelle esaltazioni del nulla, mai nei fatti e con i fatti che, al contrario, ci raccontano una unione fatta di Paesi potenti che schiacciano i deboli, di biachi interesi finanziari, di menefreghismo verso gli interessi e il bene dei popoli. Retorica, quindi, che uccide il pensiero critico. E quale migliore esempio vi è, se non quello dell’aver operato per accomunare il nazionalismo e il sovranismo nonostante queste due cose siano radicalmente diverse?
Il sovranismo non è il rifiuto dell’idea di Europa unita; è il rifiuto della natura antidemocratica delle Istituzioni della UE. Nessuno è contro l’Unione Europea. Tutti, però, sono contro “questa” Unione Europea. Non capirlo ancora è da ignoranti e stupidi. Mi rendo conto che la propaganda di sinistra, con quasi tutto il mondo del giornalismo al seguito, mistifica e trae in inganno i semplici cittadini che, impotenti, vedono tg e giornali parlare tutto il giorno di nazionalismo. Ma io credo che non sia difficile uno slancio ormai, uno sforzo, nel non comprendere quali biechi interessi si celino dietro tale organizzazione dell’informazione che sovrappone concetti del tutto diversi dal punto di vista politico e filosofico. Non è in atto nessun ritorno al passato, al nazionalismo. E’ in atto una progressione verso un qualcosa di nuovo, il sovranismo, che vede l’idea di cooperazione pacifica tra Stati sovrani, attraverso meccanismi democratici. Necessità che è nata dalle opposte qualità della UE.
Nessun popolo avrebbe avuto necessità di rivendicare la propria sovranità se la BCE avesse avuto le funzioni di banca pubblica, invece che di garanzia della stabilità dei prezzi anche a costo di vedere morire di fame milioni di persone. Nessun popolo avrebbe rivendicato l’autogoverno se le politiche economiche candidamente ammesse non fossero state quelle di assicurare un livello alto di disoccupazione per mantenere bassi i salari. Nessun popolo avrebbe rifiutato l’idea di cedere sovranità, se questo fosse avvenuto sulla base di un processo filosofico/politico e non sulla sola evidenza di consegnare le nostre decisioni alle lobby e ai potentati economici. Essendo, queste, delle evidenze, risulta singolare non capire perchè la sinistra le appoggi e tanto più risulta inaccettabile che il sussulto di dignità e profondo senso della democrazia di milioni di persone in tutti i Paesi, venga descritto come chiusura, razzismo, nazionalismo e altre scemenze del genere.
Come io dico sempre la politica divide, ma le idee uniscono. Invece di ascoltare la propaganda o l’ideologia, sforziamoci di avere idee. Sulla base di argomentazioni nel merito, sarà molto difficile proscrivere il sovranismo come la sinistra impone annullando il pensiero critico. Sarà necessario il ricorso alla promozione di una idea invece che a stupidi slogan. Essere antisovranisti è un diritto. Solo dopo aver studiato e compreso cosa sia il sovranismo. Perchè questo non è altro che una denuncia di una verità e una richiesta di democrazia. Che sarebbe stato bene ascoltare e saremmo ancora in tempo di ascoltare, prima di inevitabili e violente reazioni di sistema, come la Francia ci ha mostrato in anteprima.