Negli ultimi anni, in Italia, abbiamo vissuto diverse stagioni parlamentari con pressioni e lotte senza quartiere per far approvare leggi contro l’omofobia, o comunque riguardanti i temi in oggetto. Spesso ci si è accorti che nei testi di queste leggi spacciate come genuine e di buon senso, si celassero intenti liberticidi; questo porta alcune forze parlamentari a opporsi e ad essere descritte come retrograde o altro, data la genuinità di queste leggi che sono talmente di buon senso che è assurdo opporsi.
In tutti questi casi, non so se lo avete notato, il dibattito pubblico è stato inquinato da fatti di cronaca puntuali, troppo puntuali, che ogni volta si verificano proprio nel bel mezzo della pressione mediatica e popolare per progredire verso la promulgazione di alcune leggi. Io ho sempre notato questa strana coincidenza, è successo per le aggressioni o altro, ma mai si era arrivati alla spettacolarizzazione di questi giorni.
Malika, una ragazza, cacciata da casa perchè lesbica. Con i genitori che addirittura le dicono di non farsi più vedere, che avrebbe avuta tagliata la gola. Ebbene si amici. Vuoi che non si cominci a urlare che è assolutamente urgente e necessario approvare una legge contro l’omofobia? Vuoi che non sii denunci come assolutamente vergognoso lo stato della cultura e dell’emancipazione da vecchi stereotipi in Italia? Vuoi che non si denunci il danno culturale che hanno fatto Gesù Cristo e il cattolicesimo? Insomma inizia il coro, puntuale; e che puntuale finisce sul muro del ridicolo ma anche del subdolo e del vergognoso orchestrare che c’è dietro tutto questo. Malika è di famiglia islamica!!!
No, amici, non è Lercio. E’ l’Italia dei mezzucci, delle bassezze, delle personcine che non sono capaci di fare leggi in forza di volontà popolare ma con l’inganno, la circonvenzione. Come riporta Il Primato Nazionale tramite il Feminist Post, i fatti (speriamo) sono veri, ma qualcuno ha omesso di dire che i protagonisti sono islamici.
Ebbene questo sottolinea due aspetti. Il primo è quello già citato della bassezza dell’orchestrare queste notizie con altri scopi da parte di una certa area politico-culturale italiana. La seconda è ben più importante. E cioè che in pratica, quella stessa area, la sinistra, si trova in un cortocircuito. Perchè da un lato denuncia la gravità di questi fatti, ma dall’altro è la stessa sinistra che ha sempre minimizzato il problema degli islamici residenti in Italia che non intendono vivere secondo il nostro costume, che certamente non è quello di minacciare di morte una figlia se lesbica. MA quale genitore cattolico lo farebbe? Ma fateci il piacere.
Ebbene si. Quindi, come e da prima di Lepanto, il problema non siamo noi. E se volete saperlo il problema non sono neache gli islamici che, in larga maggioranza, sono persone moderate e pacifiche e esse le prime vittime degli estremisti. Il problema vero, l’unico che abbiamo, è questa sinistra che da anni accusa di razzismo e islamofobia chi ha sempre tentato di portare sul tavolo questa questione, come abbiamo narrato in questi anni anche dalle pagine del nostro giornale con l’aiuto e la competente opinione di personalità che ci hanno rilasciato interviste. Come quella a Magdi Allam, o quella a Souad Sbai. Le loro interviste mi fecero capire che il cavallo di troia, a questi estremisti, qualcuno lo stava servendo. Sarebbe il caso di iniziare a rifletterci. Davvero.