di Leonardo Torre (foto tratta da internet, autore Mauro Scrobogna/LaPresse).
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha aperto il colorito corteo del Gay Pride con tanto di fascia tricolore. “Stessi diritti per tutti, l’amore sopra ogni cosa”, questo lo slogan di una manifestazione che, a mio avviso, degenera di anno in anno.
Mi chiedo, stupito ed anche un po’ infastidito, se sia necessario continuare a riproporre questa carnascialesca celebrazione, patrocinata tra l’altro dal Comune più importante del nostro Paese. Non credo che oggi esistano discriminazioni tali da giustificare l’orrida immagine rappresentata dai carri allegorici a corredo di questo strano modo di mettersi in mostra.
“Stessi diritti per tutti, l’amore sopra ogni cosa”; concordo! Si può parlare di amore tra uomo e donna, si può parlare di amore genitoriale nei confronti dei figli, si può parlare anche di amore fraterno ed ammetto nello stesso modo l’amore tra due persone dello stesso sesso. Ma non posso accettare che venga patrocinato dall’Amministrazione Comunale un corteo così “colorito” e ricco di spunti “ carnevaleschi” che si traveste da manifestazione in difesa dei diritti umani.
Credo che il Comune di Roma debba patrocinare, con la stessa intensità, una celebrazione in difesa della famiglia così come raffigurata nella nostra cultura di Italiani e di Cattolici. Sarà sicuramente l’ennesimo avvelenato frutto della globalizzazione, ma non intendo cedere al pensiero che la famiglia venga ripensata sull’idea di un nuovo genere di coppia. La globalizzazione deve abbattere le frontiere, ma non deve stravolgere le culture e le tradizioni di un Paese che affonda le proprie radici sulla famiglia costituita da un Padre e da una Madre.
Credo che i diritti calpestati vengano difesi da un grido forte sollevato dalla disperazione. Una festa di palloncini, bandiere colorate ed abiti stravaganti rappresenta soltanto la voglia di mostrarsi sul palco della vita con l’intento di scandalizzare le culture piuttosto che affermare il diritto di costruire una società più giusta e ricca per tutti.
Parità di diritti oggi significa anche Family Pride da festeggiare per almeno un ventennio. Ci rifletta bene il sindaco Marino per i prossimi anni.