di Gaetano Massimo Vella.
Caro sindaco Orlando, i palermitani non possono vivere sempre di attese o, come dico scherzosamente, a loro non si può metaforicamente continuare a dire attàccati al tram… cioè arrangiati in attesa che finalmente parta. La nostra città ha mille emergenze da affrontare e tra le tante quelle ambientali non sono tra le minori.
Nulla è stato fatto a parte le inutili provvisorie (definitive, a me sembra) targhe alterne… ma le misure strutturali? Nessun tipo di mobilità pubblica alternativa al mezzo privato, infatti anche il tanto sbandierato tram si fermerà poi alla Stazione centrale… e come ci si muoverà nel perimetro urbano vero e proprio in attesa che si realizzi pure la metropolitana?
Il parco automezzi dell’Amat è piuttosto obsoleto, quasi tutto diesel. Nè si vive di sole manifestazione ambientalistiche come il pur lodevole cyclopride, poiché oggi girare in bici in città è paragonabile ad una roulette russa…
Com’è lontana Amsterdam… e non solo geograficamente.
Cosa vogliamo suggerire? Di fare almeno quello che si può, quei tanti piccoli interventi che però per chi vive quotidianamente la città molto possono significare. Per esempio eliminare il semaforo di via Perpignano che strozza il traffico nei due sensi di marcia e crea un immenso ingorgo super inquinante e realizzare un’assai più sicura passerella pedonale . Tu, caro sindaco, dirai che li è previsto un sottopasso … ma non si può attendere … e nel frattempo non fare nulla.
Identica cosa suggerisco per il semaforo di piazzale Giotto che peggio ancora non è neanche sdoppiato: il pedone, infatti, attraversa su chiamata tutte e quatto le carreggiate di viale Regione Siciliana, quando invece sarebbe più sicura una passerella come quelle di Perrault, vista finora solo sul progetto…
Ma si potrebbe fare anche molto altro, tipo piantare un gelsomino che ricopra la facciata di molti palazzi: basterebbe una piccola buca, un secchio di terra e un colpo di piccone e la pianta in breve tempo raggiungerebbe i piani più alti. In Germania è molto comune piantare rampicanti che ricoprono le facciate dei palazzi proteggendoli da eventi meteorici e eccessiva insolazione. Altro mondo, sembrerebbe…
Ed ancora, si potrebbero usare cementi fotocatalitici, asfalti fonoassorbenti. Costano un po’ di più ma durano tre volte tanto e migliorano di gran lunga la qualità dell’aria che respiriamo.
E poi e poi… sogno i risciò a pedalata assistita, auto pubbliche “verdi” ma per davvero, elettriche possibilmente. E tanto verde “mangia smog”, come le noline recurvate , e rampicanti nei sottopassi , insomma un tocco di creatività a basso costo e grandi benefici per l’ambiente.
Nell’attesa, benvenuto al nuovo assessore al verde, il prof. Francesco Maria Raimondo, che magistralmente ha diretto l’Orto Botanico di Palermo. Se gli consentiranno di fare l’Assessore come ha fatto il Direttore, la svolta verde è finalmente possibile. Altrimenti noi palermitani continueremo ad essere viola di rabbia per una città dalle mille potenzialità mortificate…