Quello che sto per scrivere è roba vecchia; vecchissima. C’è, in questa nostra Italia, una storia di ipocrisia malsana e nauseabonda che accompagna a braccetto una intera classe politica ma, soprattutto, la schiera di cosiddetti intellettuali che per questa fazione, la sinistra, hanno sempre fatto il tifo; spesso, o quasi totalmente, per avere incarichi e danaro pubblico in quantità senza dimenticarsi mai di urlare “viva la rivoluzione”. Ecco; ci risiamo; in queste ultime settimane ho avuto l’ennesima prova evidente che non si può sbagliare se si scommette sul dove sia di casa l’ipocrisia e la falsità. Avrete forse capito: sto parlando della riforma delle intercettazioni. La famosa “legge bavaglio”.
L’argomento è di quelli noti da anni: la regolamentazione dell’uso pubblico delle conversazioni private che, ad esempio, siano agli atti di un processo. Non entro nel merito della questione, non è l’oggetto del mio articolo. Da poco il passaggio parlamentare, non definitivo, è stato oggetto delle cronache. C’è, sicuramente, l’opposizione di quel movimento 5 stelle che è coerente ma, a guardare a sinistra, qualcosa non quadra. Il quotidiano La Repubblica, durante il tentativo di riforma fatto dall’ultimo governo Berlusconi, uscì in edicola con la prima pagina completamente bianca e una piccola scritta al centro: “La legge bavaglio impedisce ai cittadini di essere informati”. Gli appelli e le proteste furono mediaticamente tambureggiati, senza soluzione di continuità, e parteciparono tutti gli intellettuali di casa nostra e la miriade di realtà antagoniste. Ricordo addirittura – voi lo ricordate? – un blocco dei contenuti della libera (libera?) enciclopedia on-line Wikipedia che non permise la visualizzazione delle ricerche che rimandavano, tutte, ad un comunicato apocalittico sulla fine della nostra libertà dove si citava anche la dichiarazione dei diritti dell’uomo. La stessa riforma la sta facendo il PD? Tutto tace. La democrazia non è in pericolo; La Repubblica titola senza megafono; i diritti fondamentali dell’uomo non sono in pericolo; l’Italia è un grande Paese; Benigni è disperso, introvabile anche mandando una sua foto a “Chi l’ha visto”. Saviano è troppo impegnato a rispondere alle accuse di plagio quindi niente lezioncine boriose da Fabio Fazio. Non parliamo di popolo viola, no tav, no ponte, o appelli di archistar e medici. Nulla. Silenzio. E’ l’Italia di Frattocchie, bellezza.
Certamente tutto questo era stato ampiamente confermato da altri “casi” di protesta a comando per importanti processi legislativi. Come poter dimenticare la riforma dell’articolo 18? Quando venne proposta da Berlusconi venne organizzata una campagna mediatica senza precedenti nei paesi occidentali, portando in piazza milioni di persone; vennero organizzati, con ingenti finanziamenti, treni speciali, pasti, bus da tutta Italia per raggiungere i luoghi della protesta. La campagna di odio violentissima contro la riforma portò all’assassinio di Marco Biagi. La riforma è stata poi fatta da altri governi? Silenzio assoluto.
Che dire ancora della riforma della scuola? C’è poco da ridere, cari lettori, a pensare che durante la riforma Gelmini, finti studenti incappucciati e armati fino ai denti, finanziati e organizzati con basi operative e tecniche di guerriglia paramilitare, misero a ferro e fuoco il centro di Roma, bruciando camionette dei carabinieri, arrivando ad assaltare il Senato della Repubblica. Bersani salì sui tetti con gli studenti e fu un trionfo! Renzi sta riformando la scuola? Bene, si, certo, i docenti hanno protestato ma niente di che. Ma ve lo immaginate se questa riforma la avesse fatta Berlusconi? Vi immaginate i girotondi per salvare la cultura, le dichiarazioni che questa riforma ha lo scopo di distruggere il sapere affinché il potere controlli le menti? E poi, scusate, ma i finti studenti incappucciati armati di tutto punto dove sono finiti?
C’è poi la riforma principe, la riforma che ha chiamato in battaglia tutto il mondo del progresso e della cultura. E’ la riforma della costituzione. Ma, attenzione, non una costituzione qualsiasi: la costituzione più bella del mondo! Ma ve le ricordate le smielate, gli accorati appelli, le lezioncine dei soliti ipocriti, quando la riforma costituzionale venne operata da un governo di centrodestra? Venne organizzata una campagna stampa insuperabile, dove venne denunciato un imminente ritorno al fascismo. Questo portò al referendum abrogativo e quella parte politica che fece, appunto, abrogare quella riforma adesso la ripropone senza che nessun intellettuale difenda con i denti la democrazia e la nostra libertà sancite nella “Carta” più importante. Bei tempi quando quel birbantello di un Benigni, sempre lui, ce ne insegnava i dettami e il valore tra un comizio politico e l’altro sul palco dell’Ariston. Eh si, bei tempi. Oggi invece potrebbero promulgare una legge secondo la quale il voto è abolito: se la fa il Pd non fiata nessuno!
Qualche tempo fa lessi una frase che mi colpì per la sua veridicità. Gli italiani hanno una memoria a tre mesi. Superati i tre mesi fanno reset. E quindi puoi rifilargli qualsiasi cosa perché ogni volta sarà una torta mai assaggiata. E quindi Berlusconi non ha mai fatto nulla e Renzi invece sta facendo le riforme. Tanto la riforma della costituzione del 2006 non è mai esistita perché è avvenuta prima di tre mesi fa; come durante i governi di destra non è avvenuto un omicidio per il tentativo di riformare l’art. 18; come non è avvenuta una guerriglia militare per riformare l’istruzione; come non è avvenuto tutto il resto. E quindi Berlusconi non ha fatto nulla se non i suoi interessi e le riforme le sta facendo il PD, come dice tronfia la Serracchiani ogni giorno in tv. Ma che bravi questi statisti del PD. Che peso politico! Come sono capaci! Loro si che stanno riformando il Paese: il Paese della memoria a tre mesi. Lo stesso Paese dove al prossimo insediamento di un qualsiasi governo di destra, ricompariranno i bravi ragazzi in piazza con spranghe e molotov, ricominceranno le raccolte di firme, i girotondi e gli appelli dei soliti noti. Ricomincerà la spaventosa azione mediatica antagonista che impedirà qualsiasi processo legislativo. Ma passati i tre mesi verrà, ancora, tutto dimenticato. E protagonista, come sempre, sarà il più grande dettame inviolabile che accompagna le nostre menti: Berlusconi controlla l’informazione! E’ sicuro, mi pare lo abbia detto anche Benigni; che è quello che ha recitato anche la parte di pinocchio… Vabbè, ma è successo più di tre mesi fa!