Finalmente è finita la giornata della memoria. Non è ovviamete una critica al fatto che esista una giornata della memoria o una manifestazione di fastidio verso di essa. E’, più che altro, un totale sentimento di distacco verso tutto ciò che è falso, ipocrita, manifestazione di opportunismo privo di riflessione, comprensione, analisi e serio dibattito.
In pratica passiamo, ogni anno, questa patetica giornata della memoria e vedere soltanto post sui social di questo o quel politico con frasi fatte ripetute a pappagallo. Già me li immagino mentre indaffarati nelle cose che li riguardano, chiedono al segretario di pubblicare quattro righe con una foto di repertorio alla sinagoga visitata anni prima; così, per levarsi il pensiero, perchè va fatto.
E’ esattamente questo comportamento che genera i mostri che stiamo osservando rinascere oggi. Per fare un parallelismo, da palermitano, questa situazione mi ricorda i post e le manifestazioni patetiche contro la mafia quando poi intorno a te tutti si comportano come mafiosi. Fateci caso. Non possiamo infatti non ammettere che queste giornate della memoria siano ormai una manifestazione grottesca di gente che dice “affinchè mai più si ripeta”, esattamente mentre intorno ad essa tutto si ripete. E, talvolta, per opera proprio di chi più fa la recita durante questi appuntamenti annuali.
Non possiamo non osservare, poi, una incredibile incapacità di pensiero critico, questo in ogni ambito; ancor di più su quanto detto nella giornata di ieri per impedire di paragonare gli ebrei e i no vax. I motivi li conosciamo tutti. L’analfabetismo funzionale, in questo paese, tocca quasi il 70 per cento della popolazione di ogni estrazione sociale e livello di istruzione. Non si spiega altrimenti come si faccia a non capire che non solo paragonare gli ebrei ai no vax è indiscutibilmente giusto; ma, addirittura, come si faccia a essere così ignoranti e poco intelligenti da non comprendere il senso e lo scopo di una giornata della memoria. Che non è quella di commemorare chi è stato perseguitato e sterminato (questa è retorica inutile) ma quella di comprendere i fenomeni che hanno potuto porre in essere quei fatti, in modo tale di scorgerli e osservarli ancora in futuro e impedire che si sviluppino fino alle conseguenze, magari diverse ma sempre negative. Qui in pratica stiamo davanti a indignati per il paragone, in quanto i no vax non sono stati ancora deportati e uccisi. Perchè solo a quel punto questi potrebbero dirsi nella stessa condizione. Un tale livello di stupidità e inesistenza intellettuale, che sia un Presidente della Repubblica, Liliana Segre o un comune cittadino a parlare è disarmante.
Quello che è accaduto, infatti, negli ultimi mesi, non è necessario descriverlo nuovamente. Ma sappiamo tutti la campagna di odio scatenata contro una categoria di cittadini che ha visto fratture dilanianti e discriminazioni tra il popolo. Genitori che non vogliono vedere figli no vax, amicizie finite, auguri di morte. Il governo, con il benestare di tutte le cariche istituzionali a partire dalla più alta, ha introdotto il metodo mafioso come prassi, la minaccia, la coercizione, l’estorsione, privando i cittadini del lavoro e di altri diritti costituzionali se non si fossero piegati a scrivere su un foglio che di loro volontà facevano qualcosa che non volevano fare; con pieno diritto non essendo obbligatoria per legge. Esponenti politici, personaggi famosi, medici, giornalisti hanno così parlato circa chi ha resistito a questa vergogna: “bisogna arrestarli, bisogna sparargli ad altezza d’uomo, devono essere chiusi in casa come topi” e altre decine e decine che sarebbe lungo riportare. Nel mentre infermieri e medici hanno dichiarato che avendoli sotto mano li avrebbero torturati, facendo finta di non trovare le vene con l’ago, staccando macchinari, intubandoli a vivo senza anestesia. In seguito a questa campagna di odio dirigenti sanitari e ospedali in genere, hanno iniziato a rifiutare interventi chirurgici a chi non si è vaccinato, pratica non obbligatoria per accedere alle cure mediche. E’, quindi, soltanto conseguenza dell’odio scatenato, che è arrivato a prevedere di far morire senza cure queste persone. Nelle scuole primarie e secondarie, dato il clima respirato e assorbito tra i bambini, tante sono le testimonianze di odio e discriminazioni tra loro. Tutto quanto, ovviamente, senza che si possa denunciarlo come grave e paragonarlo alla persecuzione degli ebrei. Il tutto senza che la commissione contro l’Odio di Liliana Segre faccia nulla, essendo ovviamente nata per altri scopi, più politici. E, tutto questo, con l’incredibile e indegna ipocrisia di Mattarella capace senza decenza di dire che ha lasciato un paese più unito. Come si può? Senza vergogna.
Il paragone, non comporeso, non capito, e volutamente ritenuto offensivo con gli ebrei è invece esemplare per due ragioni. La prima ragione è che la giornata della memoria non serve a denunciare che anche i no vax sono stati deportati e uccisi come gli ebrei ma che, appunto, come per gli ebrei è al nascere un fenomeno identico. Vittime di campagna d’odio per isolarli, privati del lavoro, di poter entrare nei negozi, a tagliare i capelli, di andare a teatro e al cinema, di essere curati. Ma veramente si ha l’indecenza di dire inaccettabile questo paragone, soltanto perchè ancora non sono stati uccisi? Veramente possiamo ritenere decente e sensata l’idea che per fare il paragone e non essere criticati dobbiamo prima vedere i cadaveri?
La seconda ragione sta proprio in chi, e bene, quello sterminio lo ha raccontato. Come Primo Levi. Nelle sue parole, infatti, come accennato, mai leggiamo banalità che ci suggeriscono di denunciare solo se già vediamo i cadaveri. Al contrario esso ci fa riflettere che per tanti anni non vi furono deportazioni e uccisioni ma soltanto discriminazione e persecuzione. Tutto ebbe inizio così, ci avverte. Il fatto che, forse, il finale per i no vax non sarà quello, non significa non denunciare che l’inizio e il percorso è davvero identico, come denuncia l’ebrea sopravvissuta Sharav in molte conferenze e interviste visibili anche su youtube. Se domattina l’esercito prelevasse a casa i no vax nessuno direbbe nulla ed anzi molti direbbero che è giusto. E questo lo sappiamo tutti. Ma se, come sembra abbastanza sicuro dire, questo non avverrà, nessuno può impedire il sacrosanto diritto e il dovere intellettuale di affermare che una giornata della memoria che parla di discriminazione e odio, non ha e non deve avere scopi didattici e istruttivi soltanto in caso di fenomeni perfettamente coincidenti che si ripetano. Deve, invece, essere da monito per fenomeni di diverso tipo, anche con manifestazioni ed esiti meno gravi, ma che abbiano però una stessa identica matrice, rappresentazione e svolgimento nella società di massa. E tutto andò esattamente come sta andando oggi.