E’ davvero difficile riuscire a porsi in modo pacato per esprimere le opinioni, ovvero le verità indiscutibili, sulla nostra classe politica e sui giullari a suo contorno; come ad esempio i giornalisti di cui con vergogna faccio parte. E’ difficile perchè la rabbia prende il sopravvento senza alcuna alternativa. Vedere, ogni giorno intorno a te, la verità, e poi stare ad ascoltare a questi che se la cantano e se la suonano nelle sale del palazzo da cui quella verità non è più percepibile? Riuscirebbe a fare incazzare anche un santo.
Questa sensazione, fortissima, ho avuto ancor di più ieri pomeriggio. Ho incontrato a Trapani il gestore di un bar che ha organizzato un incontro con altri commercianti per fornire informazioni di tipo giuridico sulla problematica del chiedere il green pass ai clienti, commettendo reati penali per violazioni di privacy. Non entro nei dettagli dell’iniziativa ma voglio soltanto testimoniare il quadro. Venti, trenta persone per bene, con anche i propri bambini, si sono riunite per fare una chiacchierata e prendere informazioni che degli avvocati di una associazione hanno divulgato. Tutto mi sarei aspettato ma non di trovare fuori due o tre macchine della Digos con uomini in borghese in buon numero, che hanno identificato chiunque si fosse interessato all’incontro. Avete presente le scene degli anni di piombo con gli agenti in boghese che cercano terroristi neri e rossi, che battono le sedi dei movimenti nei sottoscala? Ecco viene da ridere ma era una specie di surrogato di realtà e circostanze ben più serie. Ovviemente, trattandosi di comuni cittadini non dediti nè alle riunioni carbonare nè alla sovversione dello Stato democratico, qualcuno si è anche angosciato e si è sentito intimorito. Una ragazza giovane era spaventata e ho dovuto rassicurarla che non c’è nulla di grave ma semplicemente, almeno spero, per fare un verbale di servizio segnavano le persone presenti. Il punto non è sulla leggittimità, ovviamente, ma è un altro: perchè?
Negli ultimi anni abbiamo potuto osservare qualcosa di grottesco. Abbiamo sentito mille volte che i clandestini che delinquono, spacciano, fanno a pezzi le ragazze e le mettono in una valigia oppure i mafiosi e i criminali di ogni genere, non possono essere adeguatamente contrastati perchè mancano uomini, mezzi e fondi. Poi abbiamo scoperto di colpo che uno stato di polizia militare senza limiti di mezzi e uomini ha potuto controllare e tenere chiuse in casa 60 milioni di persone, scovarle nei boschi, in spiaggia e ovunque con elicotteri, droni, pattugliamenti h24. Che se per caso la metà dei soldi spesi per trattare i cittadini per bene come criminali fossero stati impiegati contro la mafia essa probabilmente sarebbe estinta.
Tornando a casa, dopo la piccola intervista effettuata, mi sono soffermato ad ascoltare un programma Rai di accompagnamento alle votazioni del Presidente della Repubblica. Vedevo a questi, giornalisti e non, parlare da una torre di cose talmente lontane dalla realtà che viviamo ogni giorno, che ho provato veramente schifo e vergogna. Ero appena andato via da un incontro dove persone per bene erano stata attenzionate come pericoli per la democrazia, e chi, coi fatti, dal Quirinale in giù, ha palesemente sovvertito l’ordine democratico fare salotto e discutere di nulla. Si, nulla. Perchè questo è diventato, per le persone comuni, una elezione del Capo dello Stato, o anche una qualsiasi altra manifestazione di quella che era la democrazia italiana.
Da diversi mesi, comunque la si pensi da un punto di vista scientifico, abbiamo osservato una innegabile deriva che ha portato allo sdoganamento e alla accettazione del metodo mafioso da parte dello Stato sui cittadini. Le leggi, la costituzione, non contano. La coercizione e la minaccia, la ritorsione, l’estorsione, sono diventati prassi per obbligare cittadini a sottoporsi a un trattamento sanitario con la pretesa che questi firmino un foglio dove attestano che lo fanno di loro volontà. E’ inaccettabile; ed accettato soltanto da chi, purtroppo in tanti, non conosce la parole dignità e accetta che gli esseri umani siano trattati come bestie. Sono quei cittadini italiani che, col loro piegarsi e sollevare le spalle hanno reso possibile una tale deriva che, creato il precedente, potrà diventar prassi ed essere utilizzata come metodo di governo delle cose e delle persone, su ogni tema, in ogni campo.
Per tutti gli altri l’umiliazine subita, il trattamento da buoi al macello avvenuto, la totale mancanza di rispetto della dignità e dei diritti umani, hanno creato discrimine tra il prima e il dopo e tra la partecipazione e l’eclissarsi dalla vita della Repubblica. Nascono, intonro a me, comunità di persone che si aiutano a vicenda, si danno passaggi in auto, mettono terreni a disposizione per creare ecovillaggi e autosostentarsi. La dimensione del fenomeno è impressionante. Milioni di persone non hanno alcune intenzione di votare mai più. Gente di destra, di sinistra, ex fascisti, comunisti, di ogni estrazione, che insieme creano un nuovo contesto che nasce da un nuovo collante: il rispetto altissimo di se stessi, come persone dotate di diritti inalienabili e non concedibili a tempo e sotto minaccia da una autorità che non è eletta e non riconosciuta da nessuno.
Eppure vedi a questi, come accennavo all’inizio, politici e giornalisti, che in queste trasmissioni patetiche discutono di chi verrà eletto al Quirinale. E mentre li vedi, percepisci quanto non abbiano capito quello che sta succedendo. Credo non se ne siano neanche accorti. Di quanto alla gente non freghi più nulla, del Quirinale, delle prossime elezioni, di questo Paese. L’incalcolabile danno di tipo sociologico avvenuto e generato da questa gentaglia ha forgiato il Paese in modo irreversibile. Non dimentichiamoci mai di chi è stato artefice di tutto ciò perchè è per colpa loro che un giorno ci ritroveremo a parlare e raccontarci con nostalgia di quello che veniva detto Bel Paese. E molti lo faranno da cittadini di un altro stato.